L'Istituto superiore di sanità fa il punto sulle vittime del Covid. Il 39,9% dei decessi verificatisi per Covid in Italia dall'inizio della pandemia, è avvenuto in Lombardia, ovvero 22.252. A livello nazionale, l'età media dei deceduti è 80 anni mentre solo l'1,2%, ovvero 657, era under 50 e il 97% aveva malattie precedenti.
In estate l'età media delle vittime era salita fino ad arrivare a 85 anni (la prima settimana di luglio, per poi tornare a calare). Quasi tutti, il 97%, con almeno una patologia pregressa: complessivamente, riferisce l'Iss, 180 pazienti (3,1% del campione) presentavano 0 patologie, 712 (12,4%) una patologia, 1060 (18,5%) 2 patologie e 3774 (65,9%) presentavano 3 o più patologie.
E' quanto mostra il Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a Sars-CoV-2 in Italia, basato sui dati aggiornati al 2 dicembre e che descrive le caratteristiche di 55.824 pazienti. La seconda regione per numero di decessi è l'Emilia Romagna con 5.805 (10,4% del totale), seguita da Piemonte 5556 (10%), Veneto 3899 (7%), Lazio 2525 (4,5%) e Liguria 2419 (4,3%).
La diversa distribuzione territoriale in questa seconda ondata ha cambiato le proporzioni: da marzo a maggio in Lombardia si registravano il 47,6% delle morti, quasi la metà del totale, per scendere al 32,3% nel periodo giugno-settembre e al 27% tra ottobre e dicembre. In calo rispetto al dato generale anche il Piemonte, che aveva l'11,9% dei decessi nella prima fase, per poi calare al 9,2% in estate e al 6,7% nella seconda ondata. Viceversa, le regioni del centrosud hanno visto incrementare il loro contributo alle vittime totali: il Lazio è passato dal 2,4% della prima ondata al 7,9% della seconda, la Toscana dal 3% al 6,4. Peggio la Sicilia, passata dallo 0,9% al 6,2% del totale, e la Campania, dall,1,4% all'8,3%.
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di
Gianvito Rutigliano
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