Quello del 2020 sarà ricordato come il Natale della pandemia di coronavirus, sperando sia l'unico. Il governo Conte quest'anno ci sta dicendo con chi, dove e come passarlo, ci suggerisce anche dove fare gli acquisti dei regali e, soprattutto, vorrebbe far nascere Gesù bambino con il fuso orario GMT +3, alle 22 ora italiana, per rispettare il coprifuoco natalizio delle 22. Per rendere questo Natale ancora più bizzarro, ecco che anche i presepi si adattano al momento pandemico e così Maria e Giuseppe nella sacra rappresentazione del Duomo di Torino indossano la mascherina, benché siano congiunti. Ma non solo loro, tutti i protagonisti quest'anno sono stati muniti di dispositivi di protezione individuale, compresi i Re Magi e i pastori, forse per paura di essere multati.
La scelta non ha lasciato indifferenti. Probabilmente l'intento era quello di sensibilizzare all'utilizzo della mascherina anche nei giorni di festa, anche nel caso in cui si decidesse di andare a trovare i parenti, a patto che questi il 24 e il 25 dicembre, nonché il 1 gennaio, si trovino nello stesso comune e, in generale, non siano in una regione rossa o arancione. "La decisione di mettere le mascherine anche ai personaggi del presepe allestito nel Duomo di Torino manca di buonsenso", attacca l'onorevole Augusta Montaruli, parlamentare torinese di Fratelli d'Italia. La messa di mezzanotte è stata sacrificata sull'altare del coprifuoco e non sembra plausibile che possano esserci deroghe in tal senso da parte del governo. Le celebrazioni dovranno essere effettuate entro le 22. Ma c'è di più, anche le canzoni tradizionali, che sono uno dei simboli della novena e della celebrazione natalizia, sono state bandite dalle chiese per il rischio droplet.E ora, come se questo non fosse sufficiente, arriva anche il presepe mascherato a completare il quadro di un Natale dal volto nuovo.
"Sicuramente d'accordo sulla cautela e la protezione anti contagio, necessaria al superamento di questa fase difficile, ma il presepe ha valore di rievocazione, rappresentando simbolicamente la nascita di Gesù, e riportando i credenti, ad una particolare atmosfera vissuta duemila anni fa che è il perno delle nostre tradizioni immutabili anche davanti al periodo delle mascherine", prosegue l'onorevole Montaruli. Il presepe di una chiesa dovrebbe essere la ricostruzione biblicamente attendibile di quanto accaduto a Betlemme, senz'altro Covid-free al momento della nascita di Gesù. Infatti, Augusta Montaruli conclude: "Sono tante le modalità attraverso le quali si ricorda a tutti il comportamento da adottare al fine di evitare i contagi. Ma lasciare il presepe nella sua giusta collocazione temporale e con le emozioni che suscita è un modo per liberare la mente dalle preoccupazioni e dai problemi che questa pandemia sta generando, per calarsi nell'atmosfera di raccoglimento e di riflessione del Santo Natale". Forse, soprattutto all'interno di un luogo sacro e importante come il Duomo di Torino, poteva essere evitata l'attualizzazione, quasi caricaturiale, della natività di Gesù con la mascherina ai protagonisti.
Commenti recenti