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I ‘Ferragnez’ protagonisti degli ‘Ambrogini d’oro’ di Milano

AGI – Lei elegantissima in cappotto Dior blu, abito nero e scarpe rosse "per combattere la violenza contro le donne" (come spiega nelle immancabili storie Instragram); lui in camicia bianca, abito e cappotto nero, ma capelli eccentricamente azzurri: è il 7 dicembre e nel 2020 sono i 'Ferragnez' a rubare la scena degli Ambrogini d'oro, la civica benemerenza conferita ogni anno a Milano in occasione del santo patrono della città, Ambrogio.

La coppia Chiara Ferragni- Federico Lucia (il vero nome di Fedez) si è meritata la medaglia d'oro per aver "messo la propria notorietà al servizio della città", soprattutto durante il primo lockdown, quando, con la raccolta fondi da loro promossa, è stata costruita la 'PallaRia' una terapia intensiva Covid con 30 posti letto, fuori dall'ospedale San Raffaele.

Un'azione di cura per Milano che gli è stata riconosciuta ad ampio spettro nelle motivazioni: "Influencer, imprenditori, intrattenitori. Impossibile ridurre a una definizione questa coppia che raggiunge oltre 33 milioni di follower. Durante la prima fase dell'emergenza sanitaria, hanno provato a lenire le ferite della loro città.

Con un racconto ironico sulla vita da famiglia milanese in quarantena, hanno sensibilizzato sull'importanza di osservare le regole per contenere il contagio". Per la influencer e imprenditrice digitale non è la prima candidatura, visto che, già negli anni passati, i consiglieri (è a loro che spetta proporre i potenziali premiati) avevano fatto il suo nome, ma l'iniziativa benefica di quest'anno li ha incoronati come coppia, nella loro modernità e spontaneità: in una delle stories precedenti all'arrivo a Palazzo Marino è stato Fedez a rivelare che la moglie, incinta al sesto mese, aveva dimenticato l'antitaccheggio al vestito.

E uscendo da Palazzo Marino il commento è stato semplice, ma emozionato: "Siamo molto onorati e speriamo di fare sempre di piu' per la citta' di Milano e per l'Italia in generale". (AGI)

L'intera giornata degli Ambrogini, però, è stata dedicata a premiare chi si è distinto in un anno, il 2020, segnato dal Covid in una fra le città più colpite al mondo dall'epidemia. Un anno che lo stesso sindaco Giuseppe Sala, nel discorso di apertura, ha definito "difficile". E infatti la Gran Medaglia alla memoria è stata dedicata agli operatori sanitari "caduti in battaglia": a ritirarlo la vedova di un medico che ha lasciato 6 figli e i presidenti degli ordini dei medici e degli infermieri milanesi.

"Non c'e' gratitudine piu' forte di quella verso il soccorritore che perde la vita mentre compie il proprio dovere, salvare l'esistenza di un altro essere umano in pericolo" si legge nelle motivazioni.

A ricevere la Medaglia d'oro alla Memoria sono stati anche i parenti di due tassisti morti di Covid, Giuseppe Allegri e Mauro Resmini, e di Cristina Cattafesta, attivista per i diritti delle donne.

Premiata la direttrice del carcere di Bollate e Sergio Escobar

Tra i premiati anche Cosima Buccoliero, direttrice del carcere di Bollate e del minorile Beccaria: "Dimostra ogni giorno quanto moderno e innovativo sia il suo modo di intendere la direzione di un istituto penitenziario. Nel carcere lavora a diversi progetti, tra cui l'avvio dell'asilo nido per i figli del personale, aperto al territorio e ai figli delle detenute".

Tra i nomi di coloro che hanno ricevuto la medaglia spicca anche quello di Sergio Escobar, per molti anni alla guida del Piccolo Teatro. Ci sono poi Antonietta Romano Bramo, partigiana nota con il nome di battaglia di 'Fiamma'; Loredana Bulgarelli, che a 15 anni fu deportata ad Auschwitz; Fabio Concato, che in piena emergenza ha dedicato alla sua città duramente colpita dalla pandemia una canzone in dialetto milanese.

Tra gli scienziati si sono distinti Elisabetta Dejana, biologa cellulare; Susanna Mantovani, professoressa ordinaria di Pedagogia generale e sociale all'Universita' Bicocca; Vincenzo Maria Mazzaferro, chirurgo e oncologo; infine Giorgio Vittadini, professore di Statistica metodologica all'Universita' Bicocca, fondatore e presidente della Fondazione per la Sussidiarieta'.

Per gli sportivi la medaglia d'oro di Milano è andata ad Ambrogio Beccaria, premiato per essere riuscito a completare "la regata transatlantica in solitaria su una barca di 6,5 metri senza comunicazione con la terra” e per essersi impegnato in una “navigazione più ecosostenibile".

Quanto alle associazioni gli attestati di benemerenza sono stati assegnati a Milano Aiuta, la rete che ha portato cibo ai bisognosi durante il primo lockdown; al Centro ippico lombardo, la Fondazione Ismu e il sito Urbanfile. Premiato anche il III Reparto mobile della polizia.

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