Il Covid ha portato via anche l'ex partigiana e pacifista Lidia Menapace. Aveva 96 anni e da qualche giorno si trovava ricoverata in gravi condizioni nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Bolzano. Come riportato dall'Ansa, l'ex senatrice si è spenta questa mattina alle 3.10.
Menapace, ex partigiana pacifista e femminista
Nel 1964 la Menapace era stata eletta, la prima donna, in consiglio provinciale a Bolzano e in giunta provinciale. All'anagrafe Lidia Brisca, era nata a Novara il 3 aprile del 1924. Nella sua vita è stata staffetta partigiana, pacifista della prima ora, femminista militante, e senatrice della Repubblica dal 2006 al 2008. "Se mi chiedete di raccontare la mia vita lunga oltre 90 anni, ci metterei un sacco di tempo e sarebbe un disastro per voi ascoltarmi…" aveva confessato. Durante il Dopoguerra si era impegnata nei movimenti cattolici, in particolare con la Federazione Universitaria Cattolica Italiana.
Donna instancabile e appassionata, amava raccontare ai giovani d'oggi le sue imprese, la sua vita e i suoi ideali. Parlava loro della sua giovinezza vissuta sotto i bombardamenti, delle fughe a bordo della bicicletta, dei libri letti e studiati di nascosto durante il coprifuoco, aiutata dalla luce flebile di una candela. Scrisse anche un libro "Io, partigiana", presentato anche nelle scuole che la invitavano e dove amava incontrare gli studenti. Femminista da sempre, come ricorda Repubblica, per i suoi 90 anni ha spiegato la sua formazione da donna libera e gli insegnamenti ricevuti dalla madre: "Mia madre insegnò a noi due figlie un suo codice etico. Ci diceva: Siate indipendenti economicamente e poi fate quello che volete, il marito lo tenete o lo mollate o ve ne trovate un altro. L'importante è che non dobbiate chiedergli i soldi per le calze".
Diceva sempre ciò che pensava
Nel 2006 Menapace era stata eletta senatrice nelle liste di Rifondazione Comunista e fu anche proposta alla presidenza della Commissione Difesa al Senato. Alla vigilia dell'elezione aveva rilasciato una intervista al Corriere della Sera nella quale si diceva contraria alle Frecce Tricolori, definendole uno spreco e inquinanti. Sempre per un suo altro exploit, durante il quale si era definita marxista, le era stata negata la carriera universitaria all'Università Cattolica. Su Facebook il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, ha scritto: "È un lutto per l'Anpi, è un lutto per il Paese. Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell'uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell'umanità. Resterai nella coscienza e nell'impegno di tutte e tutti noi".
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