La pandemia scatenata dalla diffusione del Covid ha accelerato l’evoluzione della telemedicina via satellite, un settore da tempo in via di espansione soprattutto nell’ambito spaziale (per esempio per il monitoraggio degli astronauti), ma che ora, conseguentemente alla grave emergenza sanitaria su scala globale, si sta sempre di più applicando nel servizio alla popolazione per il controllo da remoto dei pazienti presso le proprie abitazioni. Dall’Italia arriva un contributo fondamentale per lo sviluppo di queste tipo di operazioni che hanno come fine ultimo nient’altro che il miglioramento della qualità della vita e della salute dei malati.
La Leaf Space, leader nel mondo della New space economy e nella fornitura di servizi di ground segment per microsatelliti, è stata infatti selezionata dall’'Agenzia Spaziale Europea per il progetto “Cares” che contempla l'utilizzo della telemedicina via satellite per il monitoraggio domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19. Si tratta in sostanza di un programma di monitoraggio dei dati medici utili per la cura e le diagnosi a distanza per i pazienti Covid al proprio domicilio. Per realizzarlo è di centrale importanza l’integrazione del sistema di tele-monitoraggio medico con l'infrastruttura di telecomunicazione satellitare per garantire il servizio ovunque, comprese le aree non adeguatamente coperte dal segnale radio terrestre. Il partner del progetto è H&S, che offre la piattaforma di tele-diagnostica HealthPlatform, per i pazienti Covid.
"La telemedicina via satellite è rimasta fino ad ora tutto sommato limitata ad un ambito specialistico, direi ingiustificatamente – spiega Jonata Puglia, amministratore delegato e cofondatore di Leaf Space – tra le prime applicazioni, alcune sperimentali altre più operative, una delle più interessanti che abbiamo visto in passato è quella per l'assistenza dei nostri contingenti nelle missioni internazionali di pace. Certo, in quel caso si trattava di strutture ben organizzate e capaci di avvalersi di una tecnologia nuova, ma mi chiedo se la telemedicina non sarebbe altrettanto utile per i civili delle zone di conflitto, o in quelle aree, spesso remote, colpite da una delle tante epidemie che colpiscono le più diverse popolazioni del mondo. Il servizio ha fatto fatica però a prendere piede presso il grande pubblico, credo anche per una certa inerzia del sistema. Con “Cares” verificheremo la risposta dei pazienti e dei familiari, oltre che del personale sanitario, a questa tecnologia, e avremo modo di ottimizzarla affinché essa sia, come si dice in gergo, “user-friendly”. Speriamo che “Cares” ci aiuti a portare un numero maggiore di operatori del settore a conoscenza di una tecnologia che ha un grande spettro di utilizzazione in campo medico. I primi contatti che abbiamo avuto con le strutture sanitarie sono molto incoraggianti, e già abbiamo avuto nuove richieste di adesione al programma di sperimentazioni.
Per comprendere meglio quali possono essere i risultati di una integrazione sempre più sofisticata del sistema di tele-monitoraggio medico con l'infrastruttura di telecomunicazione satellitare, Puglia aggiunge che "Leaf Space sta lavorando su quello che si chiama "Internet of Things", ovvero una rete internet dove a comunicare tra loro non sono le persone, come avviene ora sul web, ma le cose e gli strumenti. Il tele-monitoraggio medico è appunto un esempio di IoT, dove gli strumenti medici raccolgono i parametri vitali e li preparano perché siano consultati del personale medico al momento opportuno". La richiesta di banda, ovvero la necessità di trasmettere dati, è in crescita continua. "Le comunicazioni di IoT, e quindi della telemedicina, si prestano molto bene a transitare su un sistema satellitare in modo affidabile ed economico. Inoltre, dove la rete terrestre è di cattiva qualità o del tutto assente, la comunicazione satellitare è l’unica alternativa immediatamente accessibile. Questo vale per molte regioni del mondo in via di sviluppo, ma non dimentichiamo che anche in Italia, una delle economie più avanzate del mondo, a fine 2019 c'erano ancora circa 1400 comuni con seri problemi di copertura cellulare (fonte Uncem 2019), e più di 200 senza internet (ovvero senza collegamento dati) ma dove le persone purtroppo si ammalano e soffrono come in tutti gli altri posti. In questi comuni il monitoraggio medico via satellite è una necessità immediata".
Resta da capire come questi microsatelliti interagiscono e comunicano con HealthPlatform Mobile di HealthGate. "La piattaforma telemedicina permette il monitoraggio in tempo reale dei dati medici utili per le diagnosi che vengono fatte direttamente nella struttura ospedaliera – conclude l’ad di Leaf Space – una piattaforma fisica dedicata esclusivamente al paziente permetterà al malato di ricevere l’attenzione necessaria al decorso della malattia direttamente dalla propria abitazione, luogo ormai riconosciuto come primario per la quarantena o comunque al decorso della guarigione, utilizzando HealthPlatform Mobile HealthGate. Queste piattaforme comunicano con il database centrale di H&S (partner di Leaf Space su questo progetto, ndr) che analizza i dati e li rende disponibili ai medici curanti per il monitoraggio a distanza dei pazienti. E’ indispensabile però una struttura di telecomunicazioni supportata da satellite per raggiungere ogni angolo del territorio. Questo è possibile grazie al know-how sulle telecomunicazioni spaziali di Leaf Space, che consente la “cattura” e la distribuzione dei segnali tra i sistemi di telemedicina e gli stessi pazienti".
Original Article
Commenti recenti