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Cittadella, monta la protesta sul futuro del Tardini

Non c'è soltanto la protesta per il restyling del parco, il quartiere Cittadella è in fermento anche per quanto riguarda il futuro dello stadio Tardini, un "progetto che mira a stravolgere e snaturare uno spazio urbano a vocazione residenziale con interventi rilevanti dal punto di vista urbanistico, architettonico e ambientale", afferma il neo comitato Tardini Sostenibile, deciso a fare sentire la propria voce "prima che sia troppo tardi", mentre in Comune è ai blocchi di partenza l'analisi delle carte progettuali.

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"È sorprendente – lamenta il comitato – visto l'impatto che riguarda uno spazio pubblico e una popolazione così ampia, che non sia stato sottoposto preventivamente all'attenzione e alla valutazione della cittadinanza. Precedente grave, soprattutto perché il progetto è presentato da un soggetto privato, che si occuperebbe anche della sua realizzazione e gestione e che pretende una concessione di durata abnorme – indiscrezioni parlano addirittura di 40 anni – che ipotecherebbe, senza possibilità di ripensamenti, le sorti dell'intera area urbana circostante per lunghissimo tempo".

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"Da quanto è dato sapere – visto che il Comune non dà accesso ai documenti e si limita a dare eco ai proclami del soggetto privato proponente – il progetto prevede interventi massici sullo stadio, quali la demolizione e rifacimento della tribuna est (aumentandone la pendenza, l'altezza e l'ingombro), la copertura di entrambe le curve e delle tribune distinti laterali (incrementandone l'altezza e l'ingombro), la realizzazione di locali commerciali e di ristorazione sotto la tribuna est e le curve sud e nord (in palese contrasto con i vincoli di destinazione del lascito Tardini), un parcheggio di due piani interrati per 260 posti auto in corrispondenza del piazzale dell'ingresso principale dello stadio (che comporterebbe l'abbattimento degli alberi esistenti e rampe di accesso che deturperanno con tutta probabilità piazzale Risorgimento)".
Al progetto – aggiunge il comitato – farebbe seguito a ruota la demolizione dell'adiacente plesso scolastico Puccini-Pezzani per dare ulteriore spazio funzionale allo stadio e ai nuovi locali commerciali e di ristorazione, "area che andrebbe invece proficuamente ripensata, vista la vocazione residenziale del quartiere, al servizio della collettività con verde pubblico e percorsi ciclopedonali destinati ai bambini e alle famiglie e adeguatamente protetta da Ztl".
Tutto questo "non farebbe altro che aggravare il carico urbano e i disagi per i residenti, anche per via del nuovo parcheggio sotterraneo e dei nuovi spazi commerciali che il Comune concederebbe di realizzare sotto alle tribune, col rischio non remoto che il concessionario dell'area, con logica di profitto, possa aprire in futuro la nuova struttura ad altri eventi, anche non sportivi, incrementando ulteriormente lo stress urbano e il disagio per i quartieri limitrofi".
"Sarebbe molto più appropriato e conveniente – nonché in linea con quello che accade nelle maggiori città europee – destinare tutta l'area a verde pubblico con spazi attrezzati per le attività sportive amatoriali, riportando la struttura del Tardini al suo aspetto e destinazione originali, recuperando gli spazi che sono stati erosi nel tempo per potenziare la capienza dello stadio. Meglio sarebbe delocalizzare l'impianto altrove, magari inserendolo in un progetto di riqualificazione urbana meno invasivo e più lungimirante. Gli esempi sono molti, giusto per citarne alcuni: Torino, Firenze, Udine, Parigi, Bologna, La Spezia, Reggio Emilia".
Purtroppo – concludono i cittadini – la legge Stadi "non è nostra alleata perché consente di far passare, con iter abbreviato e tutele amputate, interventi sulla testa dei cittadini. Proprio per questo ne sono già stati evidenziati chiari profili di incostituzionalità. Il Comune, nella sua protervia, cerca solo di accelerare in ogni modo I'iter realizzativo di questo progetto, sordo a qualunque voce critica o dissenso della cittadinanza".Original Article

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