BUENOS AIRES – Diego Maradona ha diseredato le figlie Dalma e Gianinna perché avevano appoggiato la loro madre, l’ex moglie del campione Claudia Villafañe, in alcune cause legali riguardanti la vendita di una casa a Miami e di parte di una collezione di cimeli. Al loro posto, nel nuovo testamento redatto a Dubai nel 2016 compaiono le sorelle Maria Rosa, Rita, Elsa, Ana Estela e Claudia Nora. Il loro legale è quel Matias Morla che si è impossessato del copyright di 56 marchi registrati per una società, la Sattvica, creata dallo stesso Morla nel 2015. E che proprio per questa operazione rischia di essere radiato dall'ordine degli avvocati e di finire sotto inchiesta. Costui è il principale “nemico” di Dalma, Gianinna e Claudia che non lo fecero neppure entrare nella camera mortuaria allestita per Maradona alla Casa Rosada, quando Claudia tentò di riprendersi la centralità delle decisioni, anche se di fatto era già esclusa dall’eredità se non per la quota di legittima prevista anche dal Codice Civile argentino. In un messaggio audio su Whatsapp, l’avvocato Morla si è rivolto in questo modo a Gianinna Maradona: "Chi determinerà chi sono gli eredi di tuo padre è un giudice. Quello che ti consiglio come professionista è di fare la proposta il più presto possibile, e quando sarò convocato andrò volentieri a raccontare tutto quello che ho da dire sull'eredità di tuo padre. Per ora, non posso incontrare nessuno finché la giustizia non determinerà chi sono i tuoi fratelli e chi sono gli eredi". Morla, nell'audio, non manca di sottolineare il rammarico per essere stato escluso dalla veglia funebre: "Non potrò mai dimenticare che non ho potuto partecipare alla veglia del mio migliore amico, tuo padre". Una vera dichiarazione di guerra.
La lotta per il testamento di Maradona è solo alle prime schermaglie, ma alcune sono già clamorose. Orlando Diaz, giudice del Tribunale di San Isidro, per il momento ha respinto l’istanza di danneggiamento presentata da quattro delle sorelle di Diego (Elsa si è tenuta fuori), mentre ha accolto quella a nome del figlioletto più piccolo, Dieguito Fernando. "Mio fratello lo hanno lasciato morire le sue figlie e la loro madre" ha accusato Ana Estela, la più battagliera tra le sorelle di Diego.
Sono davvero molte le “donne di Maradona” coinvolte nella vicenda, nella successione testamentaria e in un’eredità che non sarà facile quantificare, tra conti segreti in alcuni paradisi fiscali e una cinquantina di creditori alla porta: erano tutti in causa con Maradona, compresa l’Agenzia delle Entrate italiana. All’ex moglie, alle prime due figlie e alle cinque sorelle bisogna aggiungere Veronica Ojeda, madre di Dieguito Fernando; Valeria Sabalain, madre di Jana Maradona, la ragazza che ottenne il riconoscimento della paternità solo nel 2015 e che è stata la prima a rivolgersi ai giudici per ottenere quanto le spetta (i suoi avvocati hanno inoltrato la pratica 62692/20 presso il Tribunale Civile 44 di Buenos Aires); e Cristiana Sinagra, madre di Diego junior. Anche l’ultima compagna di Diego, cioè Rocio Oliva, reclama la sua parte: Claudia e le figlie l'hanno tenuta fuori pure dalla Casa Rosada per la veglia funebre. Poi c’è Magali Gil, figlia ventiquattrenne della modella Natalia Garat, morta prematuramente di cancro, che disse alla ragazza che Diego era il suo papà. Anche Dalma, nel frattempo, si è rivolta al Tribunale Civile di San Isidro per lo stesso motivo di Jana.
Le altre figure femminili sullo sfondo (o in primo piano) nella vicenda della morte di Maradona sono la psichiatra Agustina Cosachov, indagata per omicidio colposo insieme al dottor Leopoldo Luque, l’infermiera Gisela Madrid, grande accusatrice della stessa psichiatra e di Luque e l’anziana cuoca e governante Monona, alla quale Diego si era molto legato negli ultimi giorni di vita. Come in un dramma a più personaggi, ecco infine la giudice Laura Capra, procuratore di Benevidez che sta indagando insieme agli aggiunti Patricio Ferrari e Cosma Irribaran: dalle sue decisioni dipendono non pochi destini. Anche se la figura femminile centrale nella vita di Maradona è sepolta insieme a lui nel cimitero di Bella Vista: si chiamava Dalma Salvadora Franco, ma per tutti era Doña Tota. "Il mio amore più grande", diceva Diego. La sua mamma.
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