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Sampdoria-Milan 1-2: Kessié e Castillejo, i rossoneri non si fermano

GENOVA – Senza Kjaer, Bennacer e Ibrahimovic, ma con la forza delle idee chiare. Il Milan cerca di non guardarsi più indietro, sbanca Marassi (1-2) pur dovendo rinunciare a tre elementi della sua "spina dorsale" e mettendo in mostra una grande lucidità nella gestione dei momenti della partita, senza praticamente mai annaspare in un finale che poteva diventare parecchio scomodo. La Sampdoria non riesce a uscire dal suo periodo complicato (due pareggi e tre sconfitte nelle ultime cinque, in mezzo anche l'eliminazione dalla Coppa Italia nel derby contro il Genoa), anche se forse le aspettative originate da un ottobre praticamente perfetto erano state eccessive per una rosa che palesa dei limiti acuiti dalle assenze nel reparto avanzato. Può sorridere Stefano Pioli, al ritorno in panchina dopo la positività al Covid: la corsa liberatoria al gol del momentaneo 0-2, firmato dal primo pallone toccato da Samu Castillejo, e l'abbraccio collettivo di fine partita sono le due fotografie emblematiche di un gruppo che, da dopo il lockdown primaverile, non ha sbagliato un colpo.
<<La cronaca della gara>>

Kessié di rigore

Curiosità per le scelte dei due tecnici, alle prese con emergenze di diversa natura. Ranieri sceglie Ferrari al posto di Yoshida e Gabbiadini al fianco di Quagliarella visti i forfait di Keita e Ramirez, ma la nota tattica è la decisione di invertire Jankto e Candreva, con l'ex interista a sinistra e il ceco a destra, forse nel tentativo di sfruttarli a piede invertito. Lineari, invece, le mosse di Pioli: Gabbia rileva Kjaer, Tonali per Bennacer, Rebic centravanti. Lo spazio lasciato in alto a sinistra, però, lo va a occupare Calhanoglu, con Diaz alle spalle del croato. Una chance per parte toglie il tappo al match: Donnarumma ha il riflesso giusto sull'incornata da due passi di Tonelli, Ferrari è strepitoso in scivolata a dire no al diagonale di prima intenzione di Rebic. Ranieri perde Bereszynski per infortunio e inserisce Colley, aprendo Ferrari a destra. La prima fase del match vede la pressione del Milan come elemento ricorrente: i rossoneri mantengono il possesso palla e aggrediscono immediatamente appena perdono la sfera, la Sampdoria fa una fatica enorme a uscire e concede spesso chance, reali o potenziali, agli avversari. Decisamente concreta l'occasione al 39', con Rebic che scavalca Audero e deve arrendersi solamente all'intervento disperato di Tonelli, che sulla linea scalcia il pallone lontano dalla porta. La Sampdoria, che aveva trattenuto il fiato in occasione di un intervento rischiosissimo del già ammonito Silva su Calabria, paga a prezzo carissimo un braccio largo di Jankto: l'ex Udinese colpisce con la mano dopo un colpo di testa di Hernandez, Calvarese indica il dischetto e Kessié batte Audero per il vantaggio.

Samp in crescita, ma non basta

Pioli lascia negli spogliatoi Diaz, generoso ma estremamente confusionario nelle scelte in fase di ultimo passaggio, e inserisce Hauge, che nonostante i suoi 21 anni e l'esperienza relativa nel grande calcio si dimostra ancora una volta giocatore vero, concreto, abile nelle letture e consapevole dei propri pregi e difetti. Ranieri prova a scombinare le carte con Damsgaard ed Ekdal per Jankto e Silva, Candreva torna a destra, il Milan va subito vicino al raddoppio – esterno destro malandrino di Tonali su invito di Hauge fermato solamente dal palo – ma poi decide di rifiatare, dovendo frenare il momento di marea sampdoriana. Thorsby ha la palla per il pareggio su cross di Candreva ma alza la mira di testa, Ranieri deve rinunciare anche a Gabbiadini e chiede a La Gumina di creare un po' di movimento attorno a un Quagliarella che, inevitabilmente, con il passare degli anni non può più tenere da solo il fronte dell'attacco. Ma è il momento del Milan, che soffre quando c'è da soffrire e poi passa all'incasso: Castillejo, appena entrato per Saelemaekers, tocca il suo primo pallone nell'area blucerchiata, chiudendo il bel fraseggio Hauge-Rebic col mancino dello 0-2. Per qualche minuto si ha la sensazione del potenziale tris ma il Milan vanifica due buone ripartenze, è invece la Sampdoria a dare un senso al finale accorciando con un'acrobazia di Ekdal sugli sviluppi di un corner. Proprio lo svedese, al 94', non nobilita un cross di Candreva: incornata fuori misura da posizione favorevole. Una pur volenterosa Samp deve arrendersi: a Marassi ha semplicemente avuto la meglio la legge del più forte.
SAMPDORIA-MILAN 1-2 (0-1)
Sampdoria (4-4-2): Audero; Bereszynski (20′ pt Colley), Ferrari, Tonelli, Augello (37′ st Leris); Candreva, Thorsby, Adrien Silva (1′ st Ekdal), Jankto (1′ st Damsgaard); Gabbiadini (12′ st La Gumina), Quagliarella. All.: Ranieri
Milan (4-2-3-1): Donnarumma; Calabria, Gabbia, Romagnoli, Hernandez; Kessié, Tonali; Saelemaekers (31′ st Castillejo), Calhanoglu (45′ Krunic), Diaz (1′ st Hauge); Rebic. All.: Pioli
Arbitro: Calvarese
Reti: 45′ pt rig. Kessié, 32′ st Castillejo, 37′ st Ekdal
Ammoniti: Adrien Silva, Jankto, Kessié
Recupero: 4′ e 4′Original Article

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