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Mondiali, a Zurigo il sorteggio per Qatar 2022: ecco quali possono essere le avversarie dell’Italia

Quando arriveranno per giocarsi il titolo mondiale nell’inverno del 2022, dal 21 novembre al 18 dicembre, le nazionali di calcio saranno ciò che di più antico (e di anticamente sportivo) sia mai comparso in Qatar. Tanto per essere chiari: l’edificio più vecchio sul suolo qatarino, che l’emirato vanta, protegge e promuove come fosse il Colosseo, è un fortino sistemato in pieno deserto, a una settantina di chilometri da Doha: da lontano sembra di cartone, da vicino pure. Età del fortino: 60 anni. Le nazionali di calcio sono decisamente più annose del fortino, alcune hanno quasi il doppio degli anni (Scozia e Inghilterra, se si qualificheranno).
Lunedì a Zurigo, alle 18 (diretta su Rai2 e Sky), in teleconferenza, si terrà il sorteggio per la composizione dei gironi europei. Nelle urne, dove pescheranno le mani di Daniele De Rossi e di Rafael Van der Vaart, saranno inseriti cinquantacinque nomi che andranno a formare i gruppi, dalla A alla J. In tutto si qualificheranno 13 nazionali europee, le dieci che vinceranno i gironi e altre tre che emergeranno dai play off disputati fra le migliori quattro seconde e le migliori di Nations League non qualificate. Le fasce e le urne sono sei: nella prima Belgio, Francia, Italia, Inghilterra, Portogallo, Spagna, Croazia, Danimarca, Germania e Olanda; nella seconda Svizzera, Galles, Polonia, Svezia, Austria, Ucraina, Serbia, Turchia, Slovacchia, Romania; nella terza Russia, Ungheria, Irlanda, Repubblica Ceca, Norvegia, Irlanda del Nord, Islanda, Scozia, Grecia, Finlandia; nella quarta Bosnia, Slovenia, Montenegro, Macedonia del Nord, Albania, Bulgaria, Israele, Bielorussia, Georgia, Lussemburgo; nella quinta Armenia, Cipro, Far Oer, Azerbaijan, Estonia, Kosovo, Kazakistan, Lituania, Lettonia, Lettonia. La sesta urna ha soltanto cinque squadre, Malta, Moldavia, Liechtenstein, Gibilterra e San Marino, le quali finiranno nei gironi a sei squadre.
Alcuni paletti dovuti a emergenze politiche: l’Azerbaijan non potrà incrociare l’Armenia, vietato l’incrocio Spagna-Gibilterra, impossibile che il Kosovo sfidi Serbia, Russia e Bosnia e naturalmente fuori discussione anche un incontro/scontro fra Russia e Ucraina (ma se dovessero poi incontrarsi ai Mondiali in una fase avanzata del torneo?). Altri paletti geografici: non verranno incluse più di due nazioni “fredde” a girone (il taglio climatico è una diagonale che va dall’Islanda all’Ucraina) e un tetto di due squadre a girone verrà fissato per le trasferte più lunghe.
L’Italia, che sarà impegnata nella fase finale di Nations League nel prossimo autunno e che è da poco rientrata nella Top Ten del ranking Fifa, avrà sicuramente un girone da cinque, con soli otto impegni. È il biennio cruciale per Mancini, che ha ereditato proprio quella squadra che aveva dipinta sulle maglie la sensazione del fallimento per non essere riuscita, con Ventura in panchina, a qualificarsi per i Mondiali di Russia del 2018. Potrebbe essere un sorteggio comunque non disagevole. Le squadre più impegnative che gli azzurri potrebbero ritrovarsi davanti sono Svezia, Russia, Polonia. Gestibili, anche se la Svezia rimanda brutti ricordi recenti (ma quella Svezia esiste ancora?) e forse per questo sarebbe piacevole incontrarla per prendersi la giusta rivincita.
Il calendario delle qualificazioni comincerà il prossimo 24 marzo e si concluderà con il decimo turno, il 16 novembre del 2021. I playoff si giocheranno alla fine di marzo 2022. E già allora tutti i sistemi calcistici nazionali avranno preso le proprie contromisure per difendersi dallo shock del primo mondiale invernale, con una sosta mai immaginata prima, nel pieno della prima fase della stagione tradizionale, da vivere però al caldo (invernale) del Qatar. L’Europa ha dominato gli ultimi Mondiali. Vince il titolo da quattro edizioni consecutive (Italia 2006, Spagna 2010, Germania 2014, Francia 2018). Dovrà confermarsi anche nella prima esperienza collettiva in un paese arabo, una novità simile, dal punto di vista culturale, a quella offerta dal Sudafrica nel 2010: con la differenza che in Sudafrica gli stadi erano dislocati per tutto lo sterminato paese, fino allo sperduto e settentrionale Limpopo, dove venne costruito l'impianto di Polokwane. Mentre il Qatar (e lasciamo stare i dubbi e i misteri sull’assegnazione) offrirà la soluzione diametralmente opposta: per l’ultima edizione di un mondiale a 32 squadre, gli otto stadi saranno molto ravvicinati. A confronto di ciò che accadde in Russia, in Brasile e in Sudafrica, tanto per fare un esempio, sarà come disputare un torneo di tennis in un grande unico impianto, con tanti campi attaccati uno all’altro, opportunamente refrigerati. Le tredici europee è bene che lo sappiano. Sarà come vivere per un mese in un villaggio turistico (o olimpico) ben attrezzato: anzi perfetto. E quando tutto sarà finito, ricordate che nel 2026 i Mondiali di calcio si giocheranno non in uno, non in due, ma in tre Paesi: Stati Uniti, Messico e Canada.Original Article

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