Energia a microonde: è la probabile causa della cosiddetta "sindrome dell'Avana", il misterioso malessere che negli anni scorsi aveva colpito i diplomatici americani prima a Cuba e poi in Cina, portando all'evacuazione del personale e al gelo delle relazioni diplomatiche. È questa la conclusione di una ricerca dell'Accademia nazionale delle scienze Usa per conto del dipartimento di Stato, dopo che a lungo si erano ipotizzati non meglio precisati "attacchi acustici".
Bernardo Valli
Lo studio sostiene che "l'energia di radiofrequenza diretta e pulsata sembra essere la spiegazione più plausibile" dei sintomi, che sono molti vari: mal di testa, nausea, vertigini, vista offuscata, ronzii alle orecchie, perdita di udito, difficoltà nel parlare. Gli esperti non indicano la fonte dell'energia né dicono se è il risultato di un attacco ma ricordano che ricerche di questo tipo furono condotte alcuni decenni fa in Unione Sovietica ed offrono "un sostegno circostanziale a questo possibile meccanismo".
Lo studio precisa che alla sindrome potrebbero aver contribuito concause come fattori psicologici e sociali, capaci di esacerbare i sintomi. Allarmante la conclusione degli scienziati, secondo cui "la mera considerazione di questo scenario solleva gravi preoccupazioni in un mondo con attori malevoli disinibiti e nuovi strumenti per fare del male ad altri". Da qui l'invito al governo Usa ad attrezzarsi contro tali minacce.
I primi casi risalgono al 2016, quando alcuni diplomatici americani all'Avana, come poi alcuni canadesi, cominciarono a percepire improvvisamente un forte rumore, "accompagnato da dolore in una o entrambe le orecchie o in un'ampia regione della testa e, in alcuni casi, da una sensazione di pressione o vibrazione della testa, vertigini, seguite in alcuni casi da tintinnio, problemi visivi e difficoltà cognitive", ricorda lo studio.
Fu proprio la varietà di sintomi a rendere difficile la soluzione del mistero. Gli esperti evocarono l'uso di armi acustiche con ultrasuoni o infrasuoni o di armi elettromagnetiche, altri di nuove apparecchiature di spionaggio non ancora testate con effetti non voluti. Altri ancora scomodarono persino i grilli caraibici con le loro frequenze acute.
di DANIELE MASTROGIACOMO
Il caso assunse i contorni di una trama da guerra fredda, con l'ipotesi di un'azione della Russia o di uno spezzone dei servizi segreti cubani ostile al disgelo con gli Usa avviato da Barack Obama. L'amministrazione Trump, pur in assenza di prove, puntò il dito contro L'Avana e cacciò una quindicina di diplomatici cubani da Washington. Ma poi la sindrome si manifestò anche tra il personale americano in Cina e diversi dipendenti furono evacuati dalla città di Guangzhou. Il giallo resta insoluto.Original Article
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