Le ultime notizie sul fronte patrimoniale non lasciano presagire niente di buono: l'emendamento della discordia presentato da Pd e LeU, recuperato tramite ricorso dopo essere stato dichiarato inammissibile, è stato inserito tra le proposte di modifica segnalate.
L'incubo della patrimoniale
Questo significa che potrebbe presto pendere una specie di patrimoniale sul capo degli italiani. D'altronde basta rileggere le dichiarazioni rilasciate nei mesi precedenti da vari personaggi – i quali hanno provato a spiegare in tutti i modi quanto fosse utile e indolore attuare un prelievo salasso – per capire a cosa potremmo presto andare incontro. Insomma, tirano venti di patrimoniale sull'Italia guidata dal governo giallorosso.
La mente, o meglio il terrore, va subito indietro nel tempo al precedente più noto: l'incubo di un prelievo forzoso sul conto degli italiani come quello avvenuto nel 1992 sotto il governo Amato. Nella notte tra il 9 e il 10 luglio di quasi 30 anni fa, in virtù di un decreto di emergenza, l'esecutivo penetrò nei forzieri delle banche prelevando il 6 per mille da ogni deposito. Quell'azione fruttò qualcosa come 11.500 miliardi di lire.
Il rischio odierno è di assistere a qualcosa del genere. Anche perché il suddetto emendamento Pd-LeU prevede l'introduzione, a partire dal primo gennaio 2021, di una "imposta ordinaria sostitutiva sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500mila euro derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie, posseduta ovvero detenuta sia in Italia che all'estero, da persone fisiche".
Come nascondere i soldi
Nel caso in cui dovesse passare l'emendamento, come fare per scongiurare lo "scippo"? Come ha sottolineato il sito La legge per tutti, esistono tre modi per nascondere i soldi in banca. Tralasciando l'ipotesi di tenere i propri averi in contanti "sotto il materasso", possiamo affidarci agli assegni circolari, alle banche estere o alle cassette di sicurezza.
Per quanto riguarda il trucco degli assegni circolari, è possibile consegnare al cassiere dell'istituto di credito la somma, in contanti, che vogliamo convertire in appositi assegni circolari intestati a se stessi, a un amico o a un familiare. Il denaro uscirà dal conto corrente e sarà accantonato in un fondo del medesimo istituto. Né Agenzia dell'Entrate né nessun altro saranno a conoscenza della sua esistenza. Ovviamente un sistema del genere non rende niente in termini di interesse.
Capitolo banca estera. Si può dribblare l'Anagrafe dei conti correnti – ovvero l'archivio alimentato dai dati forniti dalle banche – avvalendosi di una banca estera. Istituti del genere, infatti, non sono soggetti alla normativa italiana e non sono chiamati a comunicare alcuna informazione all'Anagrafe tributaria. L'ultima possibilità per nascondere i soldi, infine, consiste nell'affidarsi alle cassette di sicurezza: nessuno, tranne il cliente, può sapere cosa c'è al loro interno.
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