MINSK – Per il diciottesimo weekend consecutivo, i bielorussi sono scesi in strada per chiedere le dimissioni di Aleksandr Lukashenko che lo scorso 9 agosto ha ottenuto il sesto mandato come presidente in elezioni accusate di brogli. Migliaia di persone hanno preso parte a decine di mini-raduni sparsi per la capitale Minsk: nuova tattica dell'opposizione invece del mega corteo per evitare arresti di massa. Ciononostante oltre trecento persone sono state arrestate, secondo la polizia.
Le notti dei torturati di Minsk
Rosalba Castelletti
Il gruppo di diritti umani Viasna ha identificato 215 persone arrestate non solo a Minsk, ma anche in altre città bielorusse. Tra loro anche Nina Bashinskaja, la pensionata 73enne simbolo dei dimostranti. Almeno quattro giornalisti sono stati arrestati a Minsk e nella città occidentale di Grodno, ha riferito l'Associazione bielorussa dei giornalisti. Da agosto oltre 27mila persone sono state incarerate, secondo le stime delle Nazioni Unite.
In piazza con i bielorussi: “Basta con Lukashenko”
Rosalba Castelletti
Come ogni domenica idranti, blindati e camion militari presidiavano il centro di Minsk sin dal mattino. Molte stazioni della metropolitana sono state chiuse e l'accesso a Internet impedito. Ma l'ingente schieramento di forze dell'ordine non ha dissuaso i dimostranti. "Crediamo, possiamo, vinceremo", è stato uno degli slogan scanditi. Alcuni manifestanti erano travestiti da Babbo Natale, altri indossavano una maschera che raffigurava Lukashenko e issavano un cartello con su scritto: "Fa' un regalo ai bielorussi: vattene via". "È così che sarà fino alla vittoria", ha commentato Svetlana Tikhanovskaja, la candidata dell'opposizione alle presidenziali costretta all'esilio dopo il voto.Original Article
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