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Bara tra i rifiuti nella Rsa, la Regione manda gli ispettori a Montebuono

Sull'incredibile vicenda del feretro di un'anziana, morta dopo essere stata contagiata dal coronavirus, lasciato in mezzo ai rifiuti della Rsa dove era ospitata a Montebuono, la Regione Lazio vuole vederci chiaro. L'Unità di crisi Covid-19 regionale ha appena fatto sapere che è stata chiesta all'Asl di Rieti un'ispezione e una relazione su quanto accaduto nella Residenza sanitaria Montebuono e in particolare appunto sul decesso della 87enne Tesolina Bernardini e sulla gestione della morgue.
"I fatti di cronaca riportati sui quotidiani sono gravi ed è necessario appurare procedure ed eventuali negligenze", specificano dalla Regione. L'anziana, ospite da tempo in quella struttura, dove il virus è entrato nonostante fosse stata chiusa alle visite esterne e dove ben presto è spuntato un focolaio con 36 positivi, è risultata contagiata dal Covid a fine novembre. "Lo abbiamo scoperto leggendo un post su Facebook. Dalla Rsa ci hanno quindi assicurato che mia zia era asintomatica e che non era necessario ricoverarla in ospedale come suggerito da mio padre", specifica la nipote della vittima. Il 2 novembre, però, dalla Residenza sanitaria Montebuono i parenti della donna sono stati informati che l'anziana era deceduta.

Coronavirus, muore nell'Rsa: la bara in mezzo ai sacchi della spazzatura

di

Clemente Pistilli


"Ci hanno chiamati a distanza di ore e abbiamo subito presentato una denuncia per negligenza ai carabinieri di Collevecchio", sottolineano i familiari dell'anziana. A quel punto diversi ospiti della struttura sono stati trasferiti in ospedali romani, in quello di Rieti e in un'altra Rsa. Lo shock infine il 4 novembre. Quando otto parenti della 87enne si sono recati nella Rsa per accompagnare il feretro in chiesa e celebrare il funerale, hanno trovato la bara della donna lasciata fuori da un'uscita secondaria della struttura, tra cumuli di sacchi neri maleodoranti, pieni di rifiuti. La risposta data loro? "Ci hanno detto che è la procedura, non potendo utilizzare per via del Covid la camera ardente", racconta la nipote comprensibilmente provata per quello che è apparso come un vero e proprio oltraggio tanto nei confronti della 87enne quanto dei suoi familiari. E ora su quanto accaduto nella Rsa del piccolo e antico centro del reatino, sui Monti Sabini, oltre ai carabinieri indaga anche la Regione Lazio.
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