VALENCIA (Spagna) – Il 24enne keniano Kibiwott Kandie ha polverizzato il record mondiale della mezza maratona maschile, a Valencia, fermando il cronometro su un sensazionale 57'32" sulla distanza dei 21,097 km, davanti all'ugandese Jacob Kiplimo (57'37"), iridato della specialità. Il precedente primato apparteneva all'altro keniano Geoffrey Kamworor, che aveva corso in 58'01" nel settembre 2019, a Copenaghen. In realtà ben quattro atleti hanno concluso la prova valenciana con tempi al di sotto del vecchio primato mondiale: oltre a Kandie e Kiplimo, l'impresa è riuscita anche ai keniani Rhonex Kipruto (57'49") e Alexander Mutiso (57'59").
Dopo aver superato in 27'25" il chilometro 10, Kibiwott Kandie è riuscito ad accelerare nuovamente al 19° km ed è andato in fuga in compagnia del 20enne rivale Kiplimo, che lo aveva battuto ai Mondiali di Gdynia (Polonia) il 17 ottobre. Il keniota questa volta, però, si è preso la rivincita, staccandosi a poche centinaia di metri dal traguardo e concludendo la sua quarta mezza maratona dell'anno sotto i 59′, una prestazione senza precedenti. Per Kandie si tratta della terza vittoria sulla distanza nel 2020 dopo i successi di Ras Al Khaimah in febbraio e di Praga a settembre, dove aveva fissato il suo precedente limite di 58'38", oggi frantumato. La mezza maratona a Valencia è stata favorita dalle perfette condizioni del meteo, da un percorso piatto, noto per risultare ultraveloce, ma anche dall'utilizzo da parte della maggior parte degli atleti della nuova generazione di 'scarpe volanti' con piastre in carbonio e tacco ultra rinforzato.
Tra le donne, il debutto è vincente (e il migliore di sempre) per Genzebe Dibaba. L'esordio in mezza maratona dell'etiope primatista del mondo dei 1500 metri è notevole: 1h05'18" nella prima e unica gara di questa stagione. Sul podio, ma staccate, la keniana Sheila Chepkirui (1h05'39") e l'etiope Senbere Teferi (1h05'51").
La Maratona di Valencia diventa la terza al mondo dopo Berlino e Londra in termini di velocità. Tutto merito del 32enne keniano Evans Chebet, che vincendo in 2h03'00" – miglior riscontro cronometrico stagionale – sbarca nella top ten di ogni epoca al sesto posto: superati in volata il connazionale Lawrence Cherono (2h03'04", settimo all-time) e l'etiope Birhanu Legese, terzo in 2h03'16". In una gara appunto ultraveloce (30 atleti l'hanno completata sotto le 2h10′, come mai era accaduto) l'azzurro Daniele D'Onofrio (Fiamme Oro) debutta nei 42,195 chilometri in 2h15'40" (59esimo posto). Anche tra le donne dominio keniano, con la campionessa del mondo della mezza Peres Jepchirchir che impressiona con la quinta miglior prestazione di tutti i tempi (2h17'16") precedendo la connazionale Joyciline Jepkosgei (2h18'40"). Soltanto Kosgei, Radcliffe, Keitany e Chepngetich meglio della Jepchirchir nella storia. L'azzurra Valeria Straneo (Laguna Running) non riesce nell'intento di centrare lo standard olimpico per Tokyo giungendo al traguardo in 2h37:04 (37esima).
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