E' indagato anche per un secondo presunto stupro Alberto Genovese, l'imprenditore delle start-up arrestato per violenza sessuale e sequestro ai danni di una ragazza appena 18enne durante una festa alla "Terrazza Sentimento", il suo attico di lusso a pochi passi da Duomo di Milano.
10 Minuti – La videoinchiesta. “Terrazza Sentimento”, la notte degli abusi
Genovese, in carcere dallo scorso 6 novembre, dovrà difendersi anche dalle accuse di una ragazza di 23 anni che ha denunciato di essere stata violentata durante una vacanza a Ibiza, lo scorso luglio, ospite dell'imprenditore a Villa Lolita. Un racconto che la giovane aveva fatto al procuratore aggiunto Letizia Mannella e al pm Rosaria Stagnaro già prima del fermo di Genovese, dopo aver saputo quanto accaduto nel suo attico la notte tra il 10 e l'11 ottobre scorso. Ora, conferma la procura di Milano, la sua denuncia ha portato all'iscrizione di Genovese per violenza sessuale anche per questo secondo caso di tre mesi prima.
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"Sono stata invitata a questa vacanza personalmente da Alberto, che mi ha regalato il biglietto – aveva messo a verbale la ragazza, quattro giorni dopo lo stupro dell'altra 18 enne – I primi giorni li abbiamo trascorsi normalmente facendo feste, bagni in piscina, e consumando droghe di vario genere che Alberto metteva liberamente e gratuitamente a disposizione di tutti gli ospiti, poste in dei piatti in sala". Poi la ragazza si apparta con Genovese e da quel momento non ricorda più nulla. "L'unica cosa che ricordo è una sorta di stato allucinogeno, in cui tentavo di alzarmi da un divano o altro, ma ricadevo sempre in posizione seduta, in posti diversi".
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Racconta che quando ha recuperato i sensi si è sentita violata, e di aver percepito dolori su tutto il corpo. "Ho notato che avevo addosso la stessa gonnellina e lo stesso top di seta della sera prima che comunque era strappato, ma non avevo più né il reggiseno, né le scarpe. Ho sentito più volte gente che entrava in stanza a chiedermi come stessi. (..) Ho intuito che io a questo punto debba essere uscita da quella stanza sporca di sangue. Avevo un sacco di lividi sulle gambe e un forte dolore ai polsi, non riuscivo neanche a ruotarli. Avevo dolore in generale a tutto il corpo ed ho avuto la sensazione di aver subito un rapporto sessuale".
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di
Oriana Liso
Agli inquirenti la ragazza ha raccontato anche di aver saputo delle "voci strane che circolano tra i conoscenti di Alberto, che questi metta della droga, del tipo cocaina o chetamina, in modo da stordire immediatamente le ragazze. (..) Ho avuto paura della reazione che avrebbe potuto avere Alberto, in considerazione del fatto che mi era giunta voce, non so bene da chi, che in una occasione lui aveva mandato delle persone sotto casa di una ragazza che voleva denunciarlo per una cosa simile. Quindi ho avuto ed ho tuttora il timore che Alberto possa, anche in via trasversale, fare del male non tanto a me, quanto alla mia famiglia".
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