La storia del bambino tunisino anni arrivato con il papà in Italia ha commosso tutti. Il padre ha tentato la traversata verso l'Italia come ultima spiaggia per cercare di curare il piccolo, di appena 7 anni, affetto da tetraparesi spastica. Per questo padre in Italia c'era la speranza, che è valsa anche il rischio di morire. Da quanto racconta, la meningite ha distrutto la loro vita e per loro in Tunisia non c'erano possibilità di cura. Avrebbe voluto raggiungere la Francia o l'Italia regolarmente ma non avrebbe avuto né i soldi né gli agganci per ottenere il rilascio dei documenti necessari e così quel barcone è stato il tentativo estremo di fare tutto il possibile per salvare un figlio. Dopo una permanenza inammissibile all'hotspot, il bambino domani sarà trasferito.
L'uomo è riuscito ad arrivare a Lampedusa lo scorso 5 novembre insieme a suo figlio. Ha portato con sé pochi averi ma si è premurato di mettere nelle borse ciò che al momento è prioritario per lui: i documenti degli ospedali tunisini nei quali il bambino è stato in cura. Dal 25 novembre, padre e figlio sono stati trasferiti nell'hotspot di Pozzallo ed è qui che per 10 giorni il bambino ha vissuto, adagiato su un materassino di gommapiuma e costantemente accudito da suo padre. "Io sabato prossimo tornerò in Tribunale a Catania per un 'sequestro' di persona che non ha causato morti, feriti o problemi, men che meno a dei bambini. A questo governo invece tutto è permesso?!", ha commentato Matteo Salvini in merito alla vicenda. Non è la prima volta che il leader della Lega si espone con veemenza per denunciare le inadeguatezze do questo governo nella gestione dei migranti. Due mesi fa ha fatto clamore il caso di Abou, il giovanissimo 15enne che ha effettuato la quarantena a bordo di una delle navi nonostante le sue condizioni di salute fossero precarie. "Un immigrato di 15 anni ha perso la vita nell'indifferenza generale, mentre io rischio il processo per aver trattenuto a bordo di una nave alcuni immigrati che avevamo salvato in acque maltesi", tuonò quella volta Salvini: "Se una roba del genere fosse accaduta con Matteo Salvini ministro dell'Interno, quanti giornali, telegiornali, speciali, girotondi, indignazione, Cgil e movimenti umanitari avremmo avuto nelle piazze d Italia? Ma questo ragazzino non è un morto di serie B".
Il triste copione ora sembra ripetersi ma il coro di indignazione non si è ancora alzato, nonostante la gravità di quanto accaduto. Padre e figlio termineranno la quarantena domani, dopo che sono stati trovati alcuni migranti positivi nel gruppo che è stato trasferito insieme a loro. Se il tampone risulterà negativo, per loro scatterà immediatamente il trasferimento in una struttura adeguata. "Il bambino è stato immediatamente attenzionato dai medici, sottoposto a tutti gli accertamenti del caso e gli è stata somministrata la terapia necessaria. La situazione è continuamente monitorata dalla Prefettura di Ragusa e dal ministero dell'Interno. Come medico mi sento di dire che sarebbe stato più opportuno che l'autorità sanitaria di Lampedusa avesse previsto un suo trasferimento direttamente presso una struttura altamente specializzata dove, con immediatezza, poteva essere assistito in maniera più approfondita". Il primo cittadino ha espresso il suo scetticismo per la scelta di far transitare il bambino per l'hotspot, decisione incomprensibile alla luce delle sue condizioni di salute. Il buon senso avrebbe suggerito il trasferimento immediato da Lampedusa a un centro sanitario.
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