Un disastroso mix di assistenzialismo e precarietà che non produce effetti concreti e duraturi e che costa molto denaro alle casse dello Stato. È questo, in sostanza, il pensiero espresso da Giorgia Meloni sul reddito di cittadinanza, il provvedimento-bandiera tanto a cuore al M5s che hanno spinto per la sua introduzione ai tempi del governo Conte I.
In un post pubblicato nella sua pagina Facebook, la deputata è andata all'attacco della misura snocciolando alcuni numeri: "Ennesimo disastro M5s: su una platea di circa 3 milioni di beneficiari del reddito di cittadinanza, solo in 192 mila hanno trovato lavoro e lo hanno fatto da soli senza l'intervento dei 2 mila e 700 navigator costati 180 milioni di euro", ha scritto la Meloni. "Senza dimenticare il flop l'Anpal- ha aggiunto- l'agenzia per la quale spenderemo altri 10 milioni di euro con questa manovra e che è guidata da un signore come Domenico Parisi, al quale piacciono molto i viaggi in business class per gli Stati Uniti".
Per la deputata il reddito di cittadinanza è "un disastroso mix di assistenzialismo e precarietà e Fratelli d'Italia lo aveva denunciato fin dall'inizio". Secondo la Meloni, infatti, per combattere la disoccupazione e la povertà è fondamentale mettere le aziende nelle condizioni di assumere e non usare quello che ha definito essere "il metadone di Stato".
Una speranza la deputata la confida, invece, a Il Messaggero. "Magari il 9 dovesse crollare il governo, sarebbe un liberazione per gli italiani". Il suo riferimento è al voto sul Mes che sta mandano in fibrillazione la maggioranza giallorossa e che sta lacerando al suo intenro i pentastellati. Quanto accadrà il prossimo mercoledì avrà sicuramente riflessi sul governo e sul futuro politico dei grillini e del premier Giuseppe Conte. La Meloni ha, infatti, osservato che "se il M5s cede anche sul Mes avrà raggiunto l'obiettivo storico di tradire il cento per cento delle sue promesse". Di conseguenza "o crolla Conte o crolla M5s". E per Meloni "delle due, l'una" spezzando così una lancia in favore della seconda ipotesi, e che cioè crolli il Movimento.
La leader di Fd ha, poi, ribadito la contrarietà del partito al Salva-Stati:"Dire di sì alla riforma del Mes significherebbe consegnare definitivamente la sovranità italiana ai diktat europei e utilizzare i soldi degli italiani per salvare le banche tedesche". Quanto alla possibilità che Forza Italia vada in soccorso di Conte la Meloni ha sottolineato se si guardano i fatti "nonostante le lusinghe della sinistra" gli azzurri hanno agito "ogni volta correttamente" anche se "questa sorta di soccorso è ciò che spera sempre la maggioranza".
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