Le informazioni su orari e percorsi raccolte con la app dell'Agenzia del trasporto pubblico locale, i modelli, studiati con il Politecnico, da applicare in 11 scuole con situazioni più complesse e il potenziamento del servizio da prevedere con gli 8 milioni di euro concessi dal governo per i trasporti fino a giugno. Tre soluzioni, presentate ieri ai presidi delle scuole superiori milanesi, che insieme dovranno consentire il ritorno in classe degli studenti a gennaio.
Visti i tempi stetti, si procede su più fronti. La collaborazione con Atm, Ufficio scolastico e Politecnico ha permesso di individuare gli istituti con difficoltà particolari. Si tratta, spiega l'assessore comunale alla Mobilità, Marco Granelli, "di scuole molto popolose e vicine tra loro, raggruppabili in quattro aree". Per loro, insieme all'ateneo di piazza Leonardo da Vinci, "saranno predisposti modelli specifici per gestire i flussi in entrata e in uscita. L'obiettivo, per le scuole ma in generale per la città, è diversificare gli orari per gravare meno sulla fascia di punta e usare meglio le altre".
Tra gli istituti in questione, che saranno riconvocati singolarmente, ci sono il liceo artistico Caravaggio in via Prinetti, l'istituto Lagrange e il Pareto, entrambi affacciati su via Litta Modigliani, in zona nord- ovest; il Gentileschi e il Cardano, entrambi in via Natta, nell'area ovest; gli istituti Besta e Natta, che convivono in via Pusiano. "La nostra, in zona Cimiano, è forse la situazione più complessa, perché oltre a noi e al Besta ci sono anche l'istituto Maxwell e il Molinari, per circa 4.500 studenti totali" spiega Carla Maria Cucinotta, preside del tecnico Natta, sottolineando come già a settembre aveva coordinato gli orari con l'altra scuola di via Pusiano. "I nostri ragazzi entravano alle 8,10 e alle 9,10, quelli del Besta dalle 8,30 tenendo sempre 20 minuti di intervallo. Se ci consiglieranno altre modalità saranno ben accette, l'importante è riportare in classe gli studenti".
Un ruolo centrale spetterà alla app scuole.tplinrete.it, per "riempire" la quale le scuole riceveranno a breve le richieste di informazioni su orari e quantità di attività svolte a distanza da ogni classe da parte di Città Metropolitana e Agenzia Tpl. Poi toccherà agli studenti, chiamati a caricare sulla piattaforma la scuola e la classe di appartenenza, oltre al punto da cui iniziano a usare i mezzi pubblici. Così, è stato spiegato ai dirigenti che sollevavano dubbi sulla tutela della privacy, non c'è un tracciamento: gli studenti non indicano il proprio nome o l'indirizzo di residenza. I dati raccolti serviranno per modulare il potenziamento del servizio, da realizzare "utilizzando al massimo bus e autisti di Atm e noleggiandone altri granturismo – spiega Granelli – . Questi mezzi, meno flessibili, saranno assegnati a linee non troppo cariche, con meno fermate, mentre quelli recuperati saranno impiegati sulle linee scolastiche".
Il nuovo Dpcm attribuisce ai prefetti il coordinamento del sistema dei trasporti per garantire il ritorno in classe. Chiaramente "siamo pronti a consegnare tutto il lavoro fatto – sottolinea Granelli – e a offrire la massima collaborazione". Un'offerta ben accolta da Renato Saccone, prefetto di Milano, che sottolinea come "il percorso non parta da zero, ma dal lavoro già avviato per il rientro a settembre".Original Article
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