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Merola: “Voglio bene a mia madre, per questo a Natale non andrò a trovarla”

BOLOGNA – "Le nuove misure adottate in vista del Natale vogliono dire solo una cosa: è probabile che a febbraio ci sia la terza ondata, serve rigore per prevenire la pandemia. Se poi qualcuno vuole fare le pulci alle contraddizioni, ce n'è per tutti i gusti, ma lo scopo dei provvedimenti è chiaro. Diamoci da fare per evitare il peggio. Non vedersi, restare distanti è un sacrificio necessario. Io voglio bene a mia madre e per questo non la vedrò a Natale. Non seguo questa discussione politica tra aperturisti e rigoristi, sappiamo tutti i sacrifici che stiamo chiedendo alle persone". Il sindaco Virginio Merola si prepara al "giallo Natale" di Bologna. Da domani meno restrizioni per bar e ristoranti, più tempo per lo shopping natalizio, ma grande rigore per spostamenti e incontri tra parenti e amici durante le feste.
Sindaco Merola, teme l'effetto "liberi tutti", legato al fatto che l'Emilia-Romagna è tornata in fascia gialla?

"Con le nuove misure non si allenta un granché. Alla base di tutto rimane il sacrificio necessario di non potersi vedere, l'esigenza di diradare i contatti fisici. Saper voler bene oggi significa tutelare gli altri. Ci saranno controlli rigorosi con polizia locale e prefettura, il nostro centro coi T-Days è predisposto per il commercio di vicinato, ma veglieremo contro gli assembramenti. Finora abbiamo avuto collaborazione".
I commercianti lamentano un forte calo delle vendite, lei crede che lo shopping natalizio sarà più forte della pandemia?

"Invito tutti i cittadini bolognesi a fare i loro acquisti nei negozi al dettaglio. Se vogliono far regali, magari "costretti" dal consumismo natalizio, lo facciano nei negozi di vicinato. Amazon può sopportare una flessione, le botteghe no".
In queste ore assistiamo alla protesta dei governatori di fronte al nuovo Dpcm, lei che ne pensa?

"I governatori non esistono, ci sono i presidenti di Regione. Stefano Bonaccini li rappresenta e cerca una mediazione. Bisogna comprendere che la collaborazione tra istituzioni è fondamentale. Aprire una discussione su chi ha più voce in capitolo non serve a niente, facciamo dibattiti inutili. È una fortuna che abbiano deciso di chiudere le piste da sci".
C'è anche il tema del divieto di spostarsi tra Comuni. Su Bologna gravita un hinterland composto da tanti paesi, non crede ci saranno disagi durante le feste?

"La città è bene che non attragga più del dovuto in questo periodo, essere attrattivi in questo momento è un danno per tutti. Ci sono solo alcuni giorni specifici in cui non ci si può spostare, bisogna organizzarsi. Ma al fondo bisogna capire che libertà non è fare quello che ci pare ma capire che senza gli altri non possiamo vivere, le relazioni sono preziose e i nostri comportamenti prudenti le preservano. Il Natale, festa di comunità, deve ricordarci che siamo esattamente questo. Non una folla solitaria, ma una città".
La prossima sfida che vi attende sarà la ripresa della scuola: ce la farete o si rivedranno le scene di settembre?

"Dobbiamo organizzare le scuole superiori in presenza al 75%, ci sarà per questo un tavolo in prefettura e io sono molto fiducioso. Credo vada fatto il massimo per la scuola in presenza, ma serve un coordinamento degli orari. Non ci può essere coincidenza tra orari di punta e ingressi scolastici. Non è vero che tutto il male è nei trasporti e sappiamo che la scuola è un ambiente sicuro, ma noi siamo anche la prova vivente che non basta aumentare i mezzi. In autunno ne avevamo messi molti in più, ma non è bastato. La questione andrà affrontata entro il mese di dicembre".
Lei sarà anche il sindaco che dovrà gestire la vaccinazione di massa anti-Covid. Vi state preparando?

"L'arrivo del vaccino è stato annunciato per la fine di gennaio, sono stati individuati i frigo necessari e i luoghi di stoccaggio. Stiamo anche selezionando luoghi capienti per le operazioni di vaccinazione, partendo dall'esperienza dell'autostazione che ha funzionato bene. Adesso l'importante è che arrivino le dosi e che possiamo affrontare questo passaggio decisivo. Fino ad allora bisogna resistere".
Crede che in considerazione di una situazione così complessa le amministrative 2021 verranno spostate all'autunno?

"Questo verrà comunque deciso a ridosso della primavera, anche in base ai dati epidemiologici. Io credo che le elezioni converrebbe farle a giugno, dopo la chiusura delle scuole. Lo dico anche un po' pro domo mea, ma sicuramente decidere adesso senza dati sarebbe peculiare. Se poi la questione dei vaccini sarà complicata e servirà un passaggio di testimone, io sono qui. A proposito delle primarie, vorrei trovare sotto l'albero una sospensione del dibattito".
Cosa augura ai bolognesi per queste feste che si avvicinano, così diverse dal solito?

"Spero che delle rinunce che dovremo affrontare faremo tesoro, per ricordarci che viviamo di relazioni con gli altri".Original Article

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