AGI – Con l'aumento della domanda di contante durante la pandemia di Covid, la Banca d'Inghilterra ha ammesso di "aver perso traccia" di 50 miliardi di sterline britanniche, come evidenziato da un'indagine dell'Ufficio dei revisori dei conti pubblici (Nao) della Camera dei comuni. L'ipotesi è che questo denaro venga conservato in casa sotto forma di risparmi, ora che i tassi d'interesse delle banche sono vicini allo zero, oppure utilizzato nell'economia sommersa.
L'Ufficio dei revisori ha esortato la Banca d'Inghilterra a "fare di più" per rintracciare il contante alla luce delle "importanti implicazioni per l'attuazione delle politiche pubbliche e per il risparmio pubblico" qualora quel denaro fosse usato per attività illecite. Un portavoce della Banca d'Inghilterra ha replicato che "le persone non sono tenute a spiegare perché vogliano disporre di denaro contante".
"È responsabilità della Banca d'Inghilterra fare in modo che la domanda del pubblico di contante sia soddisfatta", ha aggiunto assicurando che "la Banca ha sempre ottemperato al suo compito, e continuerà a farlo".
La domanda di contante a livello globale è cresciuto nelle economie più avanzate dopo le crisi finanziarie del 2007-2008, ha rivelato un rapporto della Bank for International Settlements del 2018, e questo nonostante una crescita dei pagamenti digitali.
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