Il rap sta conquistando anche il Sud-est asiatico. Dalla sua nascita negli anni Settanta a New York, mai la diffusione dell’hip hop era stata tanto estesa e capillare nel mondo, diventando una vera e propria forma d’arte globalizzata. E non lo dimostrano soltanto il successo di Bad Bunny, l’artista reggaeton portoricano campione di ascolti mondiale su Spotify, o la trap cinese degli Higher Brothers, i quattro rapper di Chengdu che pur avendo vita difficile in Cina hanno ottenuto grande successo internazionale, ma una schiera di artisti che in posti insospettabili assumono questa forma cadenzata e musicale di comunicazione calandola all’interno delle rispettive culture. "La lingua non è più un problema ormai”, osserva Jin Hackman, il fondatore del festival hip hop malese Raising The Bar. “Guardate per esempio agli Higher Brothers: sono diventati artisti globali utilizzando slang della loro città che neanche molti cinesi riescono a comprendere”. Il festival che Hackman organizza a Kuala Lumpur, affianca ogni anno nella sua line-up nomi internazionali e artisti locali.
Se funziona ovunque, è nel Sud-est asiatico che il rap trova la sua zona di maggiore espansione. Si tratta infatti di paesi giovani, largamente multirazziali e con una popolazione che parla un'ampia varietà di lingue, tutte precondizioni favorevoli per una forma di comunicazione artistica come il rap. Il mondo se ne sta accorgendo tanto che Universal, il gruppo proprietario della casa discografica Def Jam, ha deciso lo scorso anno di creare proprio in questa Regione una divisione dell’etichetta cruciale per la storia dell’hip-hop. E anche Yo! MTV Raps, canale televisivo famoso in America e in Europa negli anni Novanta, ha lanciato nello stesso periodo una versione asiatica dell'emittente concentrando la sua attenzione sulle star di Singapore, Malesia e Corea del Sud: “Ci sono moltissimi talenti in questi paesi, basta cercarli e dargli il supporto di cui hanno bisogno”, ha commentato il direttore della Def Jam nel Sud-est asiatico, Joe Flizzow, rapper a sua volta e considerato il “padrino” del rap malese.
La Def Jam ha più di venti artisti sotto contratto tra Filippine, Indonesia, Vietnam, Tailandia e Malesia, paese in cui spicca la rapper Zamaera che canta in quattro lingue, tra le quali il malese e l’inglese. Molti tra questi artisti posso contare paraltro sull’attenzione del pubblico della diaspora del loro paese. Uno degli artisti di Singapore, Yung Raja, un artista dai capelli viola che rappa con la stessa abilità sia in Tamil sia in inglese, ha avuto un enorme successo in tutto il mondo proprio grazie alla diaspora indiana, diventando il primo artista asiatico a pubblicare un album con l’etichetta americana Alamo Records. Yung Raja come molti altri rapper asiatici canta in più lingue, una caratteristica diffusa specialmente tra gli artisti di paesi come Malesia e Singapore dove sono utilizzati il malese, il mandarino, il tamil e l'inglese. Questo moltiplica il potere di penetrazione di questi rapper permettendogli di raggiungere con i loro messaggi pubblici diversi e anche molto distanti.Original Article
ROMA – Frontale muscoloso da Suv, silhouette da station wagon e coda da crossover sportivo.…
AGI - Tesla riprende la produzione a Shanghai, sottoposta a un lockdown che ha innescato…
Scoperti da un talent scout d'eccezione come Fiorello, che li battezzò I Gemelli di Guidonia…
AGI - Il Programma MilleMiglia continua a garantire agli oltre 6 milioni di iscritti l'opportunità…
AGI - Radu Lupu, considerato come uno dei più grandi pianisti del mondo, è morto…
AGI - Non messaggini o telefonate minatorie o appostamenti sotto casa ma una continua aggressione…