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Il duro messaggio per Conte: “Se va sotto, il governo cadrà…”

Nonostante la presa di posizione del M5s il voto parlamentare sul Mes previsto per il 9 dicembre non riserverà sorprese. Di questo ne è sicuro il leader di Italia viva, Matteo Renzi, che forse per spingere a più miti consigli gli alleati pentastellati ha aggiunto che in caso di "incidente" il governo cadrà. E se ciò dovesse verificarsi la responsabilità della crisi"sarebbe tutta sulle spalle dei Cinque stelle. La partita riguarda loro, certamente non il Pd e neppure Italia Viva".

Intervistato da La Stampa, l'ex premier ha spiegato che l'attuale esecutivo è nato per fermare le spinte anti-europeiste. Pertanto se dovesse prevalere un orientamento opposto su una questione come il Salva-Stati "è naturale che il presidente del Consiglio si dovrebbe dimettere. È evidente che si chiuderebbe un ciclo". Ma Renzi si è mostrato ottimista tanto da ritenere che il M5s "non impallinerà Conte in Parlamento, assumendosi la responsabilità di mandarlo a casa". Per il leader di Italia Viva la questione del rimpasto è "seppellita" dopo che il premier Giuseppe Conte ha promosso i ministri come i "migliori al mondo" e ha annunciato che il suo partito voterà contro la task force immaginata dal presidente del Consiglio per "governare" il Recovery plan.

L'ex premier ha ammesso che oggi il quadro politico appare ingarbugliato. I numeri risicati al Senato, le fibrillazioni nella maggioranza giallorossa e i 5s dilaniati al loro interno non fanno presagire nulla di buono per l'esecutivo. Renzi ha spiegato che l'Italia sta vivendo un situazione "molto seria, per certi versi devastante" a causa dell'emergenza Covid-19 ed ha sottolineato che "siamo il Paese occidentale col maggior numero di morti per abitante e questo ci dice che qualcosa non ha funzionato nel modello italiano". Al tempo stesso, l'ex premier ha sottolineato che nonostante tutto quella attuale è una situazione "ricca di opportunità incredibili". "Presiediamo il G20– ha aggiunto Renzi-. Potremo disporre del Next Generation Ue. Avremo la co-presidenza di Cop 26, potremmo disporre dei denari del Mes. Un'occasione che non ricapita per 20 anni. Ma siamo biblicamente sospesi tra il già e il non ancora. Nessun presidente del Consiglio ha avuto a disposizione i fondi di cui disporrà Conte. E però si stanno già profilando enormi problemi di gestione".

Per Renzi, però, sarebbe stato utile fare un "tagliando" al governo tanto che in un incontro con Conte aveva invitato il presidente del Consiglio a non avere paura di avere una squadra forte e gli aveva suggerito "di incoraggiare l'ingresso del leader del Pd. Mi sembrava di aver fatto una proposta per aiutarlo". Ma l'ex premier ritiene che la sua idea è stata respinta nei fatti dallo stesso Conte che due giorni dopo l'incontro ha rilasciato un'intervista "nella quale attaccava Renzi e Di Maio. Le stesse cose me le poteva dire in faccia. Se è convinto che vada tutto bene. Ne prendiamo atto ne prendiamo atto e ci facciamo gli auguri. Auguri a lui ma auguri anche e soprattutto agli italiani".

Renzi si mostra piuttosto cauto sulla possibilità che il governo così come è possa durare fino a fine legislatura: "Se questa è la squadra non ci giurerei, ma magari sarò smentito". Il futuro del governo, quindi, non appare roseo. Per di più il leader di Iv lancia un ulteriore avvertimento a Conte spiegando che una volta passata l'emergenza sarà necessario verificare "se ci sono le condizioni, e in che forma per andare avanti. Non faccio penultimatum. Ma Italia Viva non farà la bella statuina. Mi spiace che dalla parti del premier non l'abbiano capito".

Un ultimo pensiero Renzi lo riserva a Massimo D'Alema che oggi incontrerà per discutere del futuro della sinistra. L'ex premier esclude categoricamente che ci sia la possibilità di ritrovarsi nello stesso partito in quanto "molte cose ci dividono oggi più di ieri". "Ma- ha sottolineato Renzi- è sempre bello frequentare luoghi dove si può discutere di politica senza inseguire l'ultimo sondaggio o l'ultima polemica". Ci sarà tempo per capire se Matteo e Massimo potranno collaborare. Ora l'attenzione di tutti è rivolta la voto del prossimo mercoledì. Conte rischia. Ma una crisi non conviene neanche al M5s e allo steso Renzi. Nulla, però, si può escludere.

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