ROMA – Cinquant’anni e non sentirli. Nel 1970 debuttava sulle strade la Suzuki Jimny: piccola fuoristrada che ancora adesso, nella quarta generazione arrivata sulle strade nel 2018, conserva inalterate le spiccate qualità meccaniche del modello originale. Oltre a preservarne molti tratti nel design che la rendono subito riconoscibile facendone con i suoi 3,65 metri di lunghezza la più compatta tra le vere off-road in commercio.
Nata con l’intento di farne prima un’alternativa nel mercato e poi la sostituta della Suzuki Samurai, dalla quale riprese le dimensioni contenute e la notevole agilità in tutte le situazioni di guida, la Jimny presentò all’esordio subito un’importante novità. Al posto del classico schema a balestre a ponte rigido adottava nella architettura delle sospensioni un più moderno e sofisticato sistema a molle elicoidali, sempre a ponte rigido, che permetteva di aumentare sensibilmente il confort di marcia migliorando anche le prestazioni.
Per certi aspetti la giapponese ha dunque anticipato i moderni Suv, senza però tradire la vocazione iniziale al contrario di quanto invece avvenuto per tanti modelli venuti dal passato che nella loro trasformazione moderna in chiave sport utility hanno perso carattere e grinta tra fango e sassi.
Certo anche sulla Jimny molto è cambiato, ma in meglio.
Nel modello d’esordio offriva tre posti, una carrozzeria aperta con copertura in tela e un motore a due tempi da 360 cc raffreddato ad aria con 25 cavalli. Oggi, dietro il suo vestito spigoloso e metallico nasconde un abitacolo tagliato per ospitare 4 persone dove a memorie di un tempo, come la leva delle marce ridotte sul tunnel centrale, si uniscono dotazioni hi-tech dell’ultima ora: tra cui un sistema multimediale con touchscreen da 7 pollici per farla viaggiare prima ancora che sulle strade nella rete.
Mentre sotto al cofano la Jimny propone al momento un motore a benzina da 1,5 litri e 102 cavalli, associato a una trazione integrale, che le consente di andare praticamente ovunque e può contare per fare dare il massimo su dotazioni tecniche come il robusto telaio a longheroni, oltre a un pacchetto sicurezza da categoria superiore comprensivo di mantenimento della corsia di marcia, rilevatore di stanchezza e riconoscimento della segnaletica stradale. Se volte farci un viaggio, anche nel tempo, il listino parte da 23.900 euro.
(paolo odinzov)
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