Fondazione Open, l'inchiesta resta a Firenze. Matteo renzi aveva chiesto il trasferimento delle indagini alla procura di Roma e in subordine a quella di Velletri o Pistoia. La procura di Firenze, secondo quanto si è appreso, ha rigettato l'eccezione di competenza territoriale presentata lo scorso 24 novembre dai legali dell'ex premier.
I difensori del leader di Italia Viva, gli avvocati Federico Bagattini e Gian Domenico Caiazza, possono ora opporsi alla decisione dei pm fiorentini Luca Turco e Antonino Nastasi. I legali di Renzi, che risulta indagato nel procedimento per finanziamento illecito ai partiti, hanno ora dieci giorni di tempo per chiedere – in base all'articolo 54 quater del Codice di Procedura Penale – al procuratore generale presso la Corte di Cassazione "di determinare quale ufficio del pubblico ministero deve procedere".
Dopo che l'istanza sarà presentata, il procuratore generale assunte le necessarie informazioni provvederà entro 20 giorni dal deposito della richiesta. Anche nel caso in cui l'indagine dovesse spostarsi da Firenze, gli atti di indagine preliminare già compiuti sono validi e potranno essere utilizzati dal nuovo ufficio competente.
Nell'inchiesta sulla Fondazione Open l'ex premier Matteo Renzi è indagato con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti insieme agli ex ministri Luca Lotti e Maria Elena Boschi. Indagati anche l'ex presidente della Fondazione, l'avvocato Alberto Bianchi, quest'ultimo indagato anche per traffico di influenze, e il manager Marco Carrai, che era membro del cda della Fondazione insieme a Lotti e Boschi.
Il trasferimento degli atti dalla procura di Firenze a quella di Roma dovrebbe avvenire, secondo il documento che era stato depositato dai legali di Renzi, sulla base della provenienza dei primi finanziatori della Fondazione Open (a partire dal 2014, anno in cui iniziano le contestazioni da parte dei magistrati sulla base delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza), che secondo i pm Turco e Nastasi si sarebbe comportata da "articolazione di partito".
Il primo versamento accertato dalle indagini alla Fondazione Open sarebbe stato quello della British American Tobacco, con sede legale a Roma, e pertanto la competenza sarebbe della Procura della Capitale; poi ci sarebbe il versamento della Promidis di Pomezia, località che ricade sotto la giurisdizione del Tribunale di Velletri (Roma).
Entrambe le donazioni sono registrate nei bilanci delle società e agli atti del bilancio di Open. In subordine, sostengono i legali di Renzi, la competenza territoriale sarebbe da individuare sempre a Roma quale sede del Pd, oppure infine a Pistoia dove è stata costituita ufficialmente la Fondazione nel 2012 da parte dell'avvocato pistoiese Alberto Bianchi, presidente di Open. I difensori di Renzi, come spiegava l'atto, hanno ritenuto che il reato a lui attribuito appartenga alla competenza di un giudice diverso dal Tribunale di Firenze ed hanno quindi chiesto la trasmissione degli atti alla Procura di Roma e in subordine a quella di Velletri e di Pistoia.
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