BUENOS AIRES – Conti segreti in varie parti del mondo, l’ex moglie e le figlie cancellate dal testamento quattro anni fa, una casa misteriosa a Buenos Aires e un container pieno di pezzi da museo. La battaglia per la successione di Diego Maradona è già un nodo complicatissimo e potrebbero servire anni per sbrogliarlo, anche perché sono numerosissimi i risvolti legali, giudiziari e fiscali.
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dal nostro inviato
Maurizo Crosetti
Il tesoro di Maradona è una scatola cinese, anzi uno scatolone, e potrebbe contenere oltre 100 milioni di dollari. Nel corso della sua movimentata esistenza, Diego avrebbe aperto conti a Macao, Dubai, Sinaloa, Minsk e Avana, un labirinto nel quale i giudici dovranno ora insinuarsi per capire, valutare e infine distribuire (anche al fisco, si presume, Italia compresa). È pure una questione di giurisdizione e competenza territoriale: e qui salta fuori una casa di cui non vi era traccia, e che sarebbe stata l’ultimo domicilio di Maradona prima della morte. Lo ha dichiarato l’avvocato di Veronica Ojeda.
In attesa delle prove e dei contratti, una televisione argentina ha mostrato il documento che Diego avrebbe scritto di suo pugno nel 2016 a Dubai, quando di fatto avrebbe diseredato l’ex moglie Claudia e le figlie Dalma e Gianinna in seguito a lunghi e profondi dissapori. L’intenzione di non lasciare nulla a nessuno e di devolvere i propri averi in beneficenza era stata espressa da Maradona anche in un famoso video, ma nessuno ha mai saputo se fosse solo una minaccia. L’apertura del testamento potrebbe riservare numerose sorprese. Anche per questo gli eredi, compresi quelli potenziali, si stanno muovendo.
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dal nostro inviato
Maurizio Crosetti
Jana Maradona è stata la prima a farsi avanti, e Diego junior starebbe arrivando a Baires dall’Italia. Non mancano nuove istanze di riconoscimento della paternità grazie ai campioni di Dna prelevati nel corso dell’autopsia del 26 novembre. Quanti saranno, alla fine, i figli di Maradona? E quanto toccherà a ciascuno di loro? E alle sorelle? L’ex moglie e le due figlie di primo letto dovranno davvero accontentarsi della legittima?
Del tesoro segreto fa parte anche il container pieno di pezzi da museo, alcuni dei quali assai preziosi, saltato fuori da un magazzino della città di Beccar, nel comune di San Isidro: contiene tutto quello che Maradona portò indietro con sé da Dubai, compreso il Pallone di platino della Fifa, la celebre lettera di Fidel Castro, la camicia rossa di Chavez e poi magliette, palloni, abiti, memorabilia e persino una chitarra del musicista Calamaro. Davvero si potrebbe aprire un museo con tutto questo, ma è assai probabile che dopo l’arrivo degli eredi (quali? Quanti?) resterà ben poco.
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Tra tesori nascosti e figli teorici (nove in tutto? Undici?) continua l’inchiesta della Procura di San Isidro, che ieri ha accolto la richiesta preventiva per evitare il carcere da parte dei legali del dottor Leopoldo Luque: un punto a suo favore. E sono emerse nuove chat tra la psichiatra Agustina Cosachov e l’infermiera Gisela Madrid. Quest’ultima, qualche giorno prima della morte di Maradona informa la specialista che il campione è agitato e non riesce a dormire: "Perché non gli diamo un placebo, una caramella?" propone. E la psichiatra risponde: "Giusto, ben pensato. Non si può esagerare con gli psicofarmaci, quelli non sono mica Tic Tac". Con le caramelle. Lo curavano con le caramelle.
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