L'imprenditore Paolo Damilano scioglie le riserve e ufficializza la candidatura a sindaco di Torino per il centrodestra. "Ho deciso di mettermi al servizio della nostra Torino e di candidarmi a sindaco con un progetto civico e con una squadra che cresce di giorno in giorno e aperta a chi crede nel futuro e nel cambiamento. Una sfida da cittadino per la sua città, per restituire a Torino, quanto ho ricevuto in questi anni" spiega l'imprenditore specializzato nel cibo, nel vino e nelle acque minerali, entrato nel radar della Lega già in occasione delle elezioni regionali del 2019, come possibile alternativa ad Alberto Cirio.
Il debutto in politica era quindi solo rimandato e ora Damilano, che è stato anche presidente della Torino Film Commission, dopo una serie di incontri con il segretario della Lega, Matteo Salvini ,accetta il ruolo di portabandiera della coalizione di centrodestra. Da mesi il suo è il nome più accreditato per la sfida di Palazzo Civico anche se sia Forza Italia sia Fratelli d'Italia avevano avanzato candidature alternative.
Nomi alternativi, quelli del resto del centrodestra, a partire da quello di Claudia Porchietto, appoggiata da Forza Italia che subito dopo l'annuncio della candidatura di Damilano ha avvertito, attraverso il coordinatore cittadino Marco Fontana: "Forza Italia continuerà a portare sul tavolo nazionale la candidatura di Claudia Porchietto. Inoltre c'è sempre in discussione anche la candidatura, espressione di un altro progetto civico, quella di Massimo Giuntoli. Quindi nessuna fuga in avanti. Un progetto civico è un valore per tutta la coalizione: ora il centrodestra ha più scelte e dovrà ponderarle bene".
In Forza Italia, tuttavia, molti la pensano diversamente. Come Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune di Torino e parlamentare del direttivo del partito: "Paolo Damilano è un candidato forte, non si tenti di affossarlo: bene ha fatto ad anticipare i tempi". Per Napoli si tratta di "una candidatura forte di un imprenditore di area civica che qualcuno tenta di indebolire con la vecchia politica, come successo cinque anni fa costringendo il centrodestra ad arrivare al voto con tre candidature. Chi pensava di ripetere lo stesso gioco rimarrà deluso. La parola unita deve essere concreta percepita non di facciata, invece ho l'impressione che qualcuno voglia spaccare e non unire".
Scontato il sostegno a Damilano del suo ex rivale nella corsa per le regionali, Alberto Cirio, che già alcune settimane fa aveva benedetto la candidatura promettendo il suo appoggio a Damilano, "l'uomo giusto per ridare una vocazione internazionale a Torino" aveva detto il governatore.
di
Emilio Vettori
Con l'annuncio di oggi il centrodestra è il primo schieramento ad ufficializzare il candidato sindaco, dopo che il centrosinistra si è trovato spiazzato dalla rinuncia del rettore del Politecnico Guido Saracco e, nel Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino ha dichiarato la sua indisponibilità a correre per un bis.
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