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Covid, ottanta sindaci per il vaccino: “Vogliamo che sia obbligatorio per liberare le nostre città”

"Il vaccino deve essere obbligatorio". Oppure va previsto "un patentino Covid free, che attesti l'avvenuta vaccinazione, per accedere al ristorante e allo stadio, ai concerti e ad altri servizi". Proposta dei sindaci. Per ora sono una ottantina i primi cittadini di centrosinistra e civici – capitanati da Matteo Ricci, presidente di Ali (l'associazione delle autonomie locali) e sindaco dem di Pesaro – che hanno sollevato la questione.
Ma già da ieri è pronto un documento dove nero su bianco vengono spiegate le ragioni della richiesta al governo per rendere il vaccino obbligatorio. L'appello sarà fatto passare di città in città, negli 8 mila Comuni italiani, affinché il maggior numero di sindaci lo sottoscriva. C'è poco da allargare le maglie o da limitarsi a sperare genericamente o dibattere sul filo del diritto. Se il vaccino è la speranza per uscire dalla pandemia, occorre però raggiungere l'immunità di gregge, ovvero il 70% di popolazione vaccinata. Quindi "appena il vaccino sarà validato dall'Istituto superiore di sanità e verranno meno i dubbi – presumibilmente da marzo il governo organizzerà la distribuzione massiccia – allora dobbiamo pensare a come accelerare sull'immunità di gregge". È il ragionamento di Ricci, già condiviso tra gli altri dai sindaci di Bergamo, Mantova, Ancona, Reggio Calabria, Cuneo, Latina.
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"Con l'avversità purtroppo degli italiani al vaccino, mostrata anche dagli ultimi sondaggi, rischiamo di raggiungere l'indispensabile immunità di gregge in un tempo lunghissimo. Invece ne abbiamo bisogno per liberare le città e tutto il Paese", commenta Ricci. Nel documento – intitolato "Liberiamo le città" – è scritto che "il giorno della liberazione dal Covid non sarà il giorno in cui arriva il vaccino, ma quando ogni città e il Paese intero avrà raggiunto l'immunità di gregge". E quindi, aggiunge Ricci: "Ogni sindaco sogna di liberare la propria città, io non vedo l'ora che Pesaro sia Covid free il prima possibile, per tutelare la salute di tutti, proteggere i più fragili ma anche fare ripartire la ripresa economica, di conseguenza il lavoro. Tardare significa avere conseguenze negative sul bilancio dello Stato, perché per tutelare la coesione sociale stiamo continuando a indebitarci".

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L'appello ricorda tutto questo. E prosegue: "Se prima dell'estate non siamo Covid free, immaginiamo cosa possa voler dire per una città o per l'intero Paese: è un problema anche di competitività" . Nessuno tra i sindaci si nasconde le polemiche che la proposta solleverà. L'intenzione comunque è quella di fare partire una vera e propria campagna per il vaccino obbligatorio o il patentino di avvenuta vaccinazione. Immaginando che la stragrande maggioranza dei sindaci la sottoscriva, cosi da fare pressing. Ricci esemplifica: "Devi andare a scuola, devi essere vaccinato. Vuoi andare al ristorante, a teatro, a un concerto, allo stadio, devi essere vaccinato. In un paese come l'Italia dove la cultura no vax e del complottismo ha inquinato una parte del dibattito pubblico, corriamo il pericolo di arrivare troppo tardi all'immunità di gregge. Ritardando la ripresa economica e del lavoro e non proteggendo la parte più debole della società e creando un problema di competitività del Paese".
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Intanto "contrarietà allo sbraco", ovvero "nessun allentamento per le vacanze o apriamo le porte ad una terza pericolosissima ondata di contagi: il Covid non conosce festività", è la posizione dei Comuni, che il presidente dell'Anci, Antonio Decaro ha tenuto ieri nell'incontro con governo e Regioni. E con i sindaci per il senso di responsabilità si complimenta Nicola Zingaretti, il segretario del Pd, alle prese con una fronda di parlamentari dem a favore di misure natalizie light. Ricci rincara: "Troppe polemiche, troppo spesso strumentali, a volte addirittura farsesche, stanno avvelenando un confronto che dovrebbe tenere al centro due soli chiari obiettivi: la tutela della salute e il contenimento dei danni economici e sociali. Vanificare tutti gli sforzi fatti sino ad ora sarebbe imperdonabile e irresponsabile".
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