Si era già mossa, la Procura della Federcalcio. E si muoverà ancora: inevitabilmente. Perché quanto accaduto ieri a Perugia non può non interessarle. Intanto, è giusto ricordare che a fine settembre la Figc aveva già aperto un'inchiesta sulla Juventus per la vicenda dell'esame "farsa" sostenuto da Luis Suarez all'università umbra per l'ottenimento della cittadinanza italiana: c'era insomma puzza di bruciato a tutti i livelli e gli 007 federali volevano vederci chiaro.
Adesso, complice la svolta nelle indagini della magistratura, vorranno approfondire e cercare di capire se la Juventus fosse a conoscenza degli accordi stipulati con l'ateneo così da avere elementi chiari sui quali innestare un eventuale procedimento. Altra bufera in arrivo, insomma.
Pur se la Signora rimane convinta di essere nel giusto e, nel comunicare l'iscrizione di Fabio Paratici (capo della sua area sport) nel registro degli indagati, ribadisce "con forza la correttezza del suo operato e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli".
Non resta che attendere. Nel frattempo, vale la pena prendere in considerazione la norma del codice di Giustizia Sportiva che fa riferimento al caso dei bianconeri, ovvero il comma 7 dell'articolo 32 su "doveri e divieti in materia di tesseramenti, trasferimenti, cessioni e controlli societari". Qui, trattandosi di falsa attestazione di cittadinanza, si entra nel campo dell'illecito disciplinare. Con relative e inevitabili sanzioni.
In sintesi, la società bianconera potrebbe incorrere in una punizione più lieve (ovvero ammenda per responsabilità oggettiva; inibizione di qualche mese per i tesserati colpevoli; squalifica) oppure andare incontro ad altre pene molto più gravi che comportano "penalizzazione di uno o più punti in classifica; retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria; esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria; divieto di tesseramento di calciatori fino a un massimo di due periodi di trasferimento".
Si vedrà. Ricordando anche che nel corso degli anni per questioni analoghe non si è mai affondato oltre modo il coltello. Nel 2001, per esempio, scoppiò il caso dei passaporti falsi che investì tra i vari club anche l'Inter e Alvaro Recoba: la sentenza in primo grado della Commissione Disciplinare della Lega Calcio condannò al pagamento di ammende salate (da uno a tre miliardi delle vecchie lire) Udinese, Inter, Lazio, Roma, Sampdoria, Milan e Vicenza. La sentenza venne confermata anche in sede di Corte d'Appello Federale.
Ecco perché la sanzione più probabile per la Juventus è una multa molto salata nel caso in cui venisse confermato il legame tra la società bianconera e quanto avvenuto a Perugia. Un'ultima nota è legata al fatto che l'eventuale comportamento irregolare del club non avrà alterato la competizione sportiva, dato che il calciatore non è mai stato tesserato dalla Juve: questo però non basterà a escluderne l'ipotetico coinvolgimento e, di conseguenza, le relative sanzioni.
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