Natale e Capodanno con il padre, ma senza la famiglia. Le feste di Giovanni, a Roma per lavoro da 13 anni, saranno amare: potrà rivedere il papà, 85 anni, residente a Palermo, ma senza potergli far accarezzare i nipoti, Margherita di sette anni, ed Emiliano di 3 anni e mezzo. L'ultimo Dpcm firmato giovedì dal premier Giuseppe Conte dà la possibilità ai figli o ad altri congiunti di raggiungere un anziano solo, ma le motivazioni non sono la condivisione familiare dei giorni di Natale, bensì la necessità di accudimento e di assistenza per chi non è in grado di gestirsi autonomamente.
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Dunque Giovanni, che ha il padre vedovo e cieco per effetto del diabete, perciò due volte soggetto fragile, per età e patologia starà da solo a Palermo, mentre la moglie e i bambini lo aspetteranno a Roma. "Il Dpcm – racconta Giovanni – ha sconvolto tutti i nostri piani. Mio padre è rimasto vedovo a luglio scorso, quando un ictus si è portato via mia madre, che prima si occupava di lui 24 ore su 24. Allora io e mia sorella, che abita anche lei lontano da Palermo, in Sardegna, ci siamo affidati ad una coppia che vive con mio padre e lo segue h24. Ma come era giusto, per Natale e Capodanno abbiamo dato le ferie ai due badanti. Mia sorella sarebbe andata a Palermo con i due figli di 25 e 18 anni dal 24 al 30 dicembre, io sarei andato la settimana di Capodanno accompagnato da mia moglie e dai nostri figli. Ora, a meno che non ci siano deroghe in extremis, tutto questo non si potrà più fare. Mia sorella dovrà andare da sola a Natale, io da solo a Capodanno".
E ci sarà una bella differenza tra una festa con i nipoti che scorrazzano per la casa, vanno in braccio al nonno, fanno risuonare le stanze delle loro voci ancora fresche e bambine, e un Capodanno condiviso tra soli adulti, senza la presenza dei nipoti a mitigare gli acciacchi del nonno e ad accarezzargli il cuore. Ora, senza moglie e figli, anche la cassata, i cannoli e gli altri dolci siciliani avranno meno sapore. Sarebbe tanto piaciuto a Giovanni gustare con tutta la famiglia la scaccia, la focaccia tipica che si fa a Natale a Ragusa, città di origine del gruppo familiare.
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La faceva sempre sua madre. Ora l'incarico è passato alla sorella. "Basterebbe autorizzare allo spostamento il nucleo familiare, persone che condividono la stessa abitazione e si muovono sempre in gruppo" , dice Giovanni. "Questo decreto – continua – penalizza chi per lavoro ha dovuto cambiare regione. Se io abitassi a Palermo non ci sarebbero problemi ". Anche il papà della moglie, che vive in Emilia Romagna, si è dovuto adeguare al Dpcm: invece che il 24 partirà il 20 dicembre per raggiungere la figlia. Il problema infatti è spostarsi da una regione all'altra dal 21 dicembre al 6 gennaio. Il ritorno invece per lui sarà libero, perché tornerà al suo comune di residenzaOriginal Article
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