La situazione nel mondo: grafici e mappe
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Giappone, il premier Suga conferma le Olimpiadi
Il primo ministro giapponese Yoshihide Suga conferma l'impegno del suo governo a concretizzare i piani per le Olimpiadi estive di Tokyo, rinviate al 2021 a causa del coronavirus. Suga ha promesso che i Giochi saranno "sicuri", proprio mentre il Paese fa i conti con la peggiore ondata di contagi dall'inizio della Pandemia. In un videomessaggio inviato all'Assemblea generale dell'Onu il premier ha espresso l'auspicio che i Giochi possano servire da "prova che l'umanita' ha sconfitto la pandemia. Non risparmierò alcuno sforzo per concretizzare giochi sicuri". secondo il quotidiano "Nikkei", le soluzioni tecnologiche allo studio delle autorità giapponesi dovrebbero servire a creare "fasce precauzionali" per il contenimento dei contagi, garantendo il piu' possibile la liberta' di movimento. Tokyo ha gia' precisato che la vaccinazione non sarà obbligatoria, e che i visitatori che accetteranno di sottoporsi a test diagnostici e di utilizzare applicazioni per il tracciamento dei contatti potranno evitare la quarantena obbligatoria. Le Olimpiadi di Tokyo dovrebbero essere il quinto grande evento globale dall'inizio della pandemia, e Tokyo ambisce a farne un modello organizzativo per il resto del mondo.
In Austria, mai così tanti morti in una settimana da 1978
L'Austria ha registrato il più alto numero di decessi degli ultimi 42 anni in una singola settimana tra il 16 e il 22 novembre. Lo ha segnalato l'ufficio statistico di Vienna (Statistik Austria). Nella 47/ma settimana del 2020, in Austria sono morte 2.431 persone. Il precedente record – informa Statistik Austria – era stato registrato più di quattro decenni fa, con 2.516 decessi nella settimana dal 20 al 26 febbraio 1978. I decessi nella 47/ma settimana del 2020 sono stati "del 58% superiori alla media del periodo di confronto 2015-19", ha affermato il direttore generale di Statistics Austria, Tobias Thomas. Un totale di 77.662 persone sono morte in Austria nelle prime 47 settimane dell'anno, il 6,5% in più rispetto alla media del periodo di confronto. A partire da ottobre, ha aggiunto l'istituto statistico nazionale di Vienna, si sono registrati aumenti significativi del numero di decessi di settimana in settimana. In totale, dal 19 ottobre al 22 novembre 2020 in Austria sono morte 10.380 persone, il 36% in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
L'Austria ha registrato una forte crescita dei contagi a partire dalla fine di ottobre. Secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), il Paese ha registrato quasi 60.000 nuovi casi di coronavirus negli ultimi 14 giorni (672 per 100.000 abitanti), 1.311 nuovi decessi (14,8 per 100.000).
La Repubblica Ceca pensa di aprire le piste da sci a Natale
Gli impianti sciistici potranno probabilmente aprire nel periodo natalizio. Lo ha indicato il primo ministro ceco, Andrej Babis, intervenendo alla Camera dei deputati durante il question time. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa "Ctk", gli impianti potrebbero avere l'ok a riparire dal 24 dicembre, ma una decisione sarà adottata dal governo non prima di lunedì.
Usa, altra giornata record: 210 mila casi di coronavirus
Ieri gli Stati Uniti hanno registrato più di 210.000 nuovi casi di contagio da coronavirus. È il massimo storico dall'inizio della pandemia, secondo i dati di riferimento della Johns Hopkins University. I morti registrati sono stati più di 2.900. Numeri che arrivano dopo quelli di mercoledì, giornata in cui si era già toccato il picco massimo di decessi. "Fisserò degli standard nazionali per la lotta al Covid-19", ha assicurato il presidente eletto Joe Biden nella sua prima intervista, rilasciata alla Cnn, in cui ha annunciato che chiederà a tutti gli statunitensi di indossare la mascherina durante i suoi primi cento giorni di mandato.
Fauci attacca Gran Bretagna, poi si scusa
Il noto immunologo americano Anthony Fauci, l'esperto più autorevole della task force della Casa Bianca contro la pandemia, che sarà confermato anche da Joe Biden, ha criticato la Gran Bretagna per essersi affrettata ad approvare il vaccino anti Covid di Pfizer-BioNTech, diventando il primo Paese occidentale ad autorizzare un vaccino contro il coronavirus. "Amo i britannici, sono grandi, sono buoni scienziati ma in questo caso hanno dato un'occhiata ai dati della Pfizer e invece di analizzarli attentamente hanno detto ok, approviamoli", ha detto alla Cbs. "Con tutta franchezza verso i miei numerosi amici britannici, è come se avessero tagliato l'angolo di una maratona e fossero entrati all'ultimo miglio", ha detto con una metafora, sostenendo che "si sono davvero precipitati nell'approvazione". Frasi su cui però il luminare statunitense ha poi fatto marcia indietro: "Penso che ci sia stato un fraintendimento – ha detto Fauci – e per questo mi dispiace e mi scuso. Ho fiducia nella comunità scientifica e regolatoria del Regno Unito. Non intendevo accusare di negligenza (l'autorità britannica) anche se è sembrato così".
Usa, Pfizer frena sulla produzione di vaccini: mancano materie prime
Pfizer è stata costretta a dimezzare gli obiettivi di produzione per il 2020 del vaccino contro il coronavirus a causa di problemi con le materie prime. Lo riporta il Wall Street Journal. La casa farmaceutica statunitense ha portato da 100 milioni a 50 milioni il numero di dosi che prevede di consegnare entro la fine dell'anno. "Espandere la catena di fornitura delle materie prime ha richiesto più tempo del previsto", ha dichiarato una portavoce del gruppo al Wall Street Journal. Il quotidiano finanziario Usa ha poi citato una fonte anonima coinvolta nello sviluppo del vaccino secondo la quale "alcune delle partite iniziali di materie prime non erano all'altezza degli standard", il che ha causato ritardi nella produzione. Il titolo Pfizer ha chiuso oggi in calo dell'1,74% a Wall Street.
Usa, Moderna assicura: "Il vaccino può avere un'immunità prolungata"
La società farmaceutica americana Moderna ha assicurato oggi che il vaccino che ha sviluppato contro il Covid-19 ha il potenziale per garantire un'immunità prolungata e che prevede di avere 20 milioni di dosi pronte per la distribuzione negli Stati Uniti quest'anno. La società ha reso noto che, secondo gli studi dell'Istituto nazionale statunitense di allergie e malattie infettive, i partecipanti alle prime fasi degli studi clinici del vaccino hanno mantenuto "alti livelli di anticorpi neutralizzanti" per tre mesi dopo il primo vaccino e due mesi dopo il secondo. Lo studio rileva inoltre che il vaccino ha "il potenziale per fornire un'immunità duratura" al coronavirus, senza causare effetti collaterali importanti dopo due mesi.
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