VENEZIA – Non è stato ancora acceso e ha già scatenato polemiche, in particolare sui social dove negli ultimi giorni i commenti si dividono tra favorevoli e contrari, ironici e sarcastici. Parliamo dell'albero di Natale dell'artista Fabrizio Plessi: 80 monitor di luce a forma di abete. L'opera di nove tonnellate alta dieci metri verrà accesa oggi alle 17.30 davanti al Bacino di Piazza San Marco. Insomma, non il classico albero avvolto da lucine argentate, decorato con palle rosse e impreziosito da una grande cometa sulla punta.
Plessi, amplessi e perplessi? "Ho letto su Facebook qualcuno che ha scritto: meno Plessi e più amplessi. Su questo sono d'accordo!". L'artista Fabrizio Plessi scioglie con una battuta i commenti al vetriolo contro il suo albero che viene definito un ammasso di ferraglia che distrugge la magia della città. "È giusto che ognuno dica la sua e non mi stupisco se ci sono persone che avrebbero voluto il tradizionale albero natalizio- racconta l'artista, 80 anni, autore dell'installazione di cascate d'oro nella facciata del Museo Correr – Credo che in questo anno buio più che di un albero tradizionale ci sia bisogno di dare una nuova luce a Venezia e un messaggio di tolleranza al mondo. Il mio albero rompe gli stereotipi sul Natale e l'ho realizzato in nome della tolleranza e della convivenza perché sarà fatto di 80 flussi di luce che vanno in 80 direzioni diverse proprio per sottolineare l'intreccio secolare di culture che c'è sempre stato a Venezia, caratteristica della città. È d'oro, materiale incorruttibile, come questa città che attraversa il tempo".
Per il consigliere di opposizione di Terra e Acqua, Marco Gasparinetti, tra i primi a sollevare la polemica, l'albero richiama tutto tranne lo spirito natalizio. "Come cittadino ho subito notato che sull'albero di Plessi sono tutti molto perplessi – spiega l'avvocato fondatore del Gruppo 25Aprile – Le mie osservazioni si basano sul rendering che ho visto, quindi prima di dire la mia opinione definitiva voglio vederlo oggi. Tuttavia dalle immagini in anteprima mi ricordano più una pila di lingotti d'oro che un albero e siccome questo sindaco (Luigi Brugnaro, ndr) ha fatto della sua unica religione i soldi o come li chiama lui, i schei, l'opera si sposa bene con quella filosofia".
Nei giorni scorsi i veneziani hanno iniziato a manifestare alcuni dubbi sulla scelta dell'amministrazione perché hanno visto in Piazza San Marco operai che stavano montando una specie di albero con dei monitor neri. Nel gruppo Facebook Venezia di ieri e di oggi, per esempio, un post di Cristina Pradolin ha dato vita a un dibattito di centinaia di messaggi che si dividono tra i molti che lo trovano "orrendo e da brivido" e alcuni che invece gli danno fiducia perché "illuminato fa un altro effetto".
Nelle ultime ore ha iniziato poi a girare sui social l'immagine ironica dell'albero posizionato sul patibolo tra le due colonne, in riferimento al luogo dove un tempo venivano giustiziati i condannati a morte. Favorevole all'opera dell'artista è invece Claudio Vernier, presidente dell'Associazione Piazza San Marco: "Capisco che non sia un albero tradizionale, ma secondo me bisogna attendere di vederlo illuminato perché a mio parere è molto bello – ha detto stamattina il proprietario del Bar Todaro ubicato proprio a fianco dell'albero – Per me è un segnale verso il futuro realizzato da un grande artista conosciuto a livello internazionale. Ricordiamoci che siamo a Venezia, sede della Biennale di arte contemporanea, quindi mi sembra il posto giusto per un albero artistico che dà una speranza per il prossimo anno".
Tra le polemiche c'è anche chi sostiene che l'amministrazione abbia investito di più sull'albero di Mestre la cui Piazza Ferretto è un vortice di stelle luminose culminante con un albero super classico. "Non è vero, anzi. Quest'anno il Comune ha speso 800 mila euro per addobbare Venezia, le isole e Mestre e poco più della metà è per la città sull'acqua e non per la terraferma. Senza contare che per non gravare sulle tasche dei commercianti, che gli scorsi anni mettevano 60 mila euro per le luminarie in Piazza, abbiamo messo noi i soldi per tutto" fa sapere Vela, la partecipata che si occupa dell'organizzazione di eventi. Gli sponsor che hanno dato un supporto alla realizzazione dell'albero e delle luci in Piazza, portando oltre 120 mila euro, sono assicurazioni Generali e Sony che di recente ha affittato la Piazza per girare lo spot della Play Station.
"Un altro motivo che ci ha spinti a chiedere a Plessi di realizzare l'albero è dato dal successo che ha avuto l'opera L'età dell'oro che illumina la facciata del Museo Correr di cascate dorate e che è stata posticipata fino all'Epifania – aggiunge Vela – Quindi c'è un dialogo con l'intera Piazza e un messaggio di luce che speriamo arrivi al mondo".
Non è l'unica iniziativa contestata dai veneziani. Qualcuno ha trovato da ridire anche sulle immagini di gondole e dipinti storiche che verranno proiettati sule Ponte di Rialto, ma questa è un'altra storia. Oggi è il giorno dell'albero di Plessi. Il dibattito è solo cominciato.
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