Un Babbo natale assassino da cercare tra le corsie d’un ospedale, proprio nella notte della vigilia. Un “morto di passaggio” a Capodanno, in un albergo di provincia, un altro in una casa di ringhiera. Il cadavere di un sconosciuto tra i banchi del mercato, dopo la chiusura del giorno di festa.
Sono alcuni dei casi che i nostri lettori potranno risolvere, accompagnati dai loro investigatori preferiti, leggendo gli otto gialli a tema natalizio, con il meglio dei giallisti italiani e internazionali, che Repubblica regala ai suoi lettori a dicembre. Si comincia con una doppietta eccezionale: Capodanno di Andrea Camilleri (in edicola gratuitamente con il nostro quotidiano sabato 5 dicembre) e L’accattone di Antonio Manzini (6 dicembre).
In Capodanno il maestro Camilleri ci presenta due storie. Nella prima, il commissario Montalbano è in seria difficoltà: ha la febbre alta, ma è costretto lo stesso a uscire dal letto per risolvere un caso sul quale, con una certa rivalità, si è già messo al lavoro il suo vice Mimì: quello di un “morto di passaggio”, come lo definisce Catarella, in un albergo delle vicinanze. Nella seconda, il commissario vorrebbe trascorrere il Cenone a casa della cameriera Adelina, ma un furto che potrebbe coinvolgere Pasquale, il figlio di lei, rischia di far saltare il suo progetto.
Ne L’accattone di Antonio Manzini ritroviamo il fortunato personaggio del vicequestore romano Rocco Schiavone: si trova non ad Aosta, dove presta servizio, ma nella sua Trastevere. E qui, mentre come ad ogni ritorno nella sua città gli fanno visita i fantasmi e i dolori del suo passato, si trova a investigare su un cadavere ritrovato tra i banchi del vicino mercato rionale: un povero, un senzatetto che nessuno sta cercando, per il quale Schiavone vuole avere giustizia.
Sabato 12 dicembre è invece la volta di Un Natale di Petra, della scrittrice spagnola Alicia Giménez Bartlett. La sua amata poliziotta Petra Delicado (di recente interpretata in tv da Paola Cortellesi) e il suo vice Fermín Garzón si ritrovano la sera di vigilia tra le corsie di un ospedale. Cercano un killer, vestito da Babbo Natale.
Domenica 13 dicembre si passa dalla Spagna alla provincia italiana, con Marco Malvaldi e il suo Il Capodanno del Cinghiale, che vede in scena come sempre i vecchietti del del BarLume e il suo “barrista”, Massimo Viviani, impegnati a scoprire il responsabile di un delitto avvenuto nella cerchia della Loggia del Cinghiale, tra feste equivoche e strani rituali.
La settimana successiva, sabato 19 dicembre, con Un giorno di Settembre a Natale ci ritroviamo con un’altra beniamina degli appassionati del giallo: Gelsomina Settembre, il personaggio creato dallo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni, qui alla sua prima apparizione. Assistente sociale in un consultorio dei popolari Quartieri Spagnoli, a Napoli, Gelsomina detta Mina riceve la visita di una vecchia conoscenza: Nanninella, cresciuta in un quartiere di povertà e spaccio e ora prostituta d’alto livello, in rotta con la famiglia di camorristi che governa quella zona della città.
Domenica 20 dicembre voliamo invece a Istanbul, dove la scrittrice turca Esmahan Aykol ambienta le avventure della sua libraia Kati Hirschel: in Rubacuori a Capodanno, Kati cerca di risolvere il mistero di una scomparsa che la preoccupa enormemente: quella della sua amica Lale, di cui non c’è più traccia.
Gli appuntamenti successivi con i nostri gialli di Natale sono previsti per giovedì 24 dicembre e per domenica 27 dicembre: si tratta si due titoli che ci riportano ai due capi opposti dell’Italia: a Milano, con Capodanno nella casa di ringhiera di Francesco Recami (giovedì 24 dicembre) e a Palermo con Come fu che cambiai marca di whisky di Santo Piazzese (domenica 27 dicembre).
In Capodanno nella casa di ringhiera ritroviamo il tappezziere-investigatore Amedeo Consonni e il microcosmo del condomio milanese in cui sono ambientate le storie di Recami, colpito a tradimento (ma da chi?) proprio subito dopo aver finito il cenone.
In Come fu che cambiai marca di whisky di Santo Piazzese, invece, il biologo-investigatore Lorenzo La Marca si ritrova sotto le feste a chiacchierare con l’amico commissario Vittorio Spotorno, che nel corso di una lunga, meditata bevuta gli racconterà una storia davvero inquietante.
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