Contiene, protegge, informa: la pelle è l'organo più esteso e pesante del corpo. Ha infatti una superficie di 18mila centimetri quadrati e uno spessore variabile a seconda delle zone, del sesso e dell'età. Essa presenta diverse tonalità che derivano principalmente da tre fattori: pigmenti, tipologia di cute e vasi sanguigni.
La pelle è composta da tre strati principali che, dall'esterno verso l'interno, assumono il nome di:
epidermide: si tratta di un epitelio pavimentoso stratificato, formato da cinque strati cellulari sovrapposti: basale, spinoso, granuloso, lucido e corneo. L'epidermide, in continuo rinnovamento, è la prima barriera contro i danni meccanici, come la disidratazione e l'aggressione batterica;derma: strato intermedio, ricchissimo di vasi e deputato al sostegno e al mantenimento. È formato da fibre elastiche, di collagene e da acido ialuronico che fornisce idratazione. Le fibre elastiche garantiscono resistenza. Quelle di collagene, invece, assicurano compattezza;ipoderma: è lo strato più profondo e la sua struttura spugnosa sostiene e ammortizza dai traumi esterni. Ricco di sostanze liposolubili (beta carotene, lipidi, vitamina A), modella la forma corporea.
La detergiamo, la idratiamo, ne correggiamo eventuali difetti. La pelle del viso è un importante biglietto da visita della nostra salute. Ne esistono diverse tipologie, ognuna con specifiche caratteristiche ed esigenze. Vediamo insieme quali sono.
Pelle secca, quando l'idratazione è fondamentale
Tira, appare ruvida, tesa, si arrossa. Spesso è desquamata e anche pruriginosa. Sono queste le caratteristiche principali della xerosi (dal greco"xero", ovvero secco), il termine medico con cui si definisce la pelle secca. A differenza di quella grassa che deve fare spesso i conti con effetto lucido, brufoli e imperfezioni varie, questa tipologia si riconosce per le rughe e i segni d'espressione che solcano il volto. Tra i fattori esterni che contribuiscono alla secchezza cutanea, provocando il danneggiamento della naturale barriera lipidica di superficie, si annoverano:
temperature estreme, sia calde che fredde;sbalzi climatici;cambi di stagione;esposizione ai raggi solari senza l'applicazione di una crema con fattore SPF di protezione.
Esistono, poi, atteggiamenti errati che seccano eccessivamente la pelle del viso. Tra questi figurano i lavaggi frequenti con prodotti aggressivi che lavano via i naturali lipidi della cute e l'utilizzo di acqua calda. Altre cause includono: l'uso di alcuni farmaci (in particolare gli antipertensivi), squilibri ormonali, fumo di sigaretta, alimentazione scorretta, un insufficiente apporto di acqua.
Una volta individuati ed eliminati i fattori di rischio, la pelle secca deve essere trattata in maniera adeguata. A tal proposito, si rivela indispensabile l'uso di un detergente delicato a base di acqua con l'aggiunta di fattori idratanti. Fondamentale, poi, la crema idratante da spalmare mattina e sera, magari in abbinamento a un siero a base di acido ialuronico.
È bene scegliere prodotti in grado di ripristinare i fattori naturali di protezione mancanti e quelli che attraggono l'acqua e la legano allo strato corneo o a quello superiore della cute. Un rimedio d'emergenza è rappresentato dall'acqua termale, ricca di sali minerali e in grado di donare sollievo immediato. Si vaporizza al bisogno in qualsiasi momento della giornata.
Pelle mista, parola d'ordine: riequilibrare
L'alternanza di zone molto aride e secche ad altre impure e grasse è senza dubbio la caratteristica principale della pelle mista che, come ben si può capire, presenta aspetti tipici sia della cute secca che di quella grassa. Solitamente l'untuosità si concentra nella zona T, ovvero naso, fronte e mento. In quest'area l'eccesso di sebo si traduce nella comparsa di pori dilatati, brufoli, punti neri ed eventuali macchie e può predisporre alla cosiddetta dermatite seborroica.
Diversamente ad assumere l'aspetto simile a quello della cute secca sono i bordi del viso, le guance, gli angoli del naso e il contorno occhi.
Una delle cause più frequenti della pelle mista è la predisposizione genetica. Essa, infatti, si osserva spesso nei membri della stessa famiglia. Da non dimenticare, poi, l'importanza dell'enzima 5-alfa Reduttasi, la cui concentrazione esagerata o, al contrario, la sua carenza può determinare l'alternanza di zone secche e zone grasse. La pelle mista potrebbe essere, altresì, la conseguenza di un eccesso di detersione e dell'uso di cosmetici con agenti troppo aggressivi, tali da alterare il naturale film idrolipidico dell'epidermide.
In caso di pelle mista è opportuno prendersi cura della condizione dominante. Ad esempio, se essa appare più grassa, è consigliato utilizzare prodotti che vadano a controllare l'iperproduzione sebacea. Sono efficaci quelli a base di limone, salvia e lavanda. Utile anche l'esfoliazione, da eseguirsi non più di una volta a settimana. Diversamente, qualora si riscontri un eccesso di aree secche, i cosmetici da scegliere devono idratare in maniera ottimale, ma senza occludere i pori. In ogni caso questa tipologia di pelle non deve essere ipernutrita e nemmeno aggredita con lavaggi troppo frequenti.
Pelle grassa: obiettivo purificazione
Dall'aspetto untuoso e lucido e dal colorito spento, la pelle grassa appare al tatto oleosa e ruvida. L'irregolarità della trama è data dalla presenza di pori dilatati, spesso accompagnati da lesioni acneiche e/o da vecchie cicatrici lasciate dall'acne. Un semplice test per mascherare questo tipo di cute consiste nel premere per qualche secondo una velina da trucco o un tessuto sul viso. Se, dopo averlo tolto, presenta tracce umidicce, si può parlare di pelle grassa. A causarla sono principalmente alterazioni ormonali, fattori costituzionali e predisposizione genetica.
A livello dei follicoli piliferi, un'iperconcentrazione dell'enzima 5-alfa Reduttasi genera una sregolata produzione di sebo. A livello ormonale, invece, l'untuosità è determinata da un eccesso di corticosteroidi surrenali, di cortisolo e di progesterone. Altri fattori incriminati includono: sindrome dell'ovaio policistico, assunzione di cortisonici e di steroidi anabolizzanti, dieta ricca di grassi, utilizzo di detergenti aggressivi o di creme di scarsa qualità. Per prendersi cura della pelle grassa senza peggiorare la sua condizione, è bene far tesoro di alcuni semplici consigli:
detergere la cute in maniera delicata: se irritata inutilmente, l'epidermide si difende producendo più sebo;allontanare i batteri: in caso di foruncoli o di tendenza acneica è preferibile usare detergenti con attività battericida, dunque a base di acido azelaico o di benzoil perossido;dilatare e richiudere i pori: una volta a settimana si può procedere all'esfoliazione con prodotti contenenti acido glicolico, acido salicilico e derivati dell'acido retinoico. Successivamente, è indicata l'applicazione di un tonico delicato;purificare: a tal proposito si rivelano indispensabili le maschere viso all'argilla.Pelle sensibile, perché deve essere lenita
La pelle sensibile è purtroppo una condizione assai diffusa e i disturbi ad essa correlati (desquamazione, prurito, pizzicore, sensazione di cute poco elastica o che tira) si concentrano in particolar modo a livello di mento, labbra, regione naso-labiale, occhi e fronte. Queste zone, molto probabilmente, sono bersagli prediletti in quanto il loro strato corneo è più sottile e fragile. Spesso a questa tipologia si associano patologie cutanee, quali dermatite atopica, eritema, couperose. Le cause della pelle sensibile sono numerose:
ereditarietà;sbalzi termici;fattori climatici come vento e sole;cosmetici aggressivi;abuso di alcol;dieta squilibrata;stress;fumo di sigaretta.
L'ipersensibilità cutanea deve essere trattata con prodotti studiati appositamente per questa tipologia di pelle, in quanto ricchi di principi attivi emollienti e lenitivi (aloe vera, olio di germe di grano, avena, fiori d'arancio). Lo scrub e il peeling chimico vanno effettuati con moderazione e, quando necessario, si consiglia di aggiungere alla propria alimentazione integratori specifici formulati con vitamine antiossidanti e acidi grassi essenziali
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