"Il Mes è uno strumento obsoleto e potenzialmente dannoso, e neanche la riforma è all'altezza di affrontare una situazione come quella del Covid". ". Lo ha detto Vito Crimi, capo politico del M5S, all'assemblea dei gruppi, convocata M5S su Zoom per discutere della riforma del Mes in vista delle comunicazioni in Aula del premier Giuseppe Conte, in programma il prossimo 9 dicembre. "La riforma del Mes non ci piace, certo – ha ribadito – ma ho detto che non faremo ostruzionismo se tutti gli altri Paesi europei stanno andando in quella direzione e sono quegli stessi Paesi europei ci troviamo a giocare una partita molto più complessa per il futuro dell'Ue, una partita per arrivare a una visione più ampia". "Con noi al Governo il Mes non sarà mai attivato e domani saremo sempre in prima linea per non farlo attivare".
L'assemblea
"Tutti siamo consapevoli dell'importanza di supportare l'azione del governo in un momento storico così difficile per il Paese. E tutti siamo convinti che sia necessario dare il massimo sostegno al presidente Conte, che deve poter andare in Europa con un mandato chiaro, forte dell'appoggio del Parlamento e del Paese, come già avvenuto in occasione del Recovery Fund, che ha rappresentato un risultato straordinario ottenuto dall'Italia e dal presidente del Consiglio in modo particolare. In lui abbiamo la massima fiducia perché ha dimostrato di aver sempre saputo difendere e curare al meglio gli interessi del nostro Paese di aver portato dall'Europa più risultati di chiunque prima di lui".
"Anche nel Pd , nei più autorevoli pensatoi europei e tra gli economisti , stanno dicendo a chiare lettere che il Mes, anche con questa riforma, non potrà essere all'altezza dell'Ue del futuro. Anche per questo noi non lo useremo".
"Il M5s ha scelto di essere critico su alcuni assetti dell'Europa ma non antieuropeista. Ha deciso cioè di provare a cambiare l'Ue dal di dentro. Questo non lo si può certo fare da soli, né lo si può fare nel giro di poco tempo". "Mettiamo a fuoco questa visione di insieme sull'Europa di oggi, che ci restituisce un'Ue in cui tanti cambiamenti epocali sono già in corso". "E' stato messo in campo il Recovery fund – ha aggiunto – vero risultato ottenuto in Ue dopo che sul piatto a fine marzo non c'era praticamente nulla e dopo che l'Italia si è fatta capofila di altri 8 Paesi per scrivere a Bruxelles e pretendere una dote finanziaria molto più massiccia alimentata dall'emissione di titoli di debito comune" .
"In Europa abbiamo criticato l'atteggiamento di Polonia, Ungheria e Slovenia, che stanno bloccando i lavori sul recovery plan, strumento per noi fondamentale, per non dire imprescindibile, per garantire un futuro sostenibile al nostro Paese. Ecco, sulla riforma del Mes l'Italia rischia di fare esattamente come loro. Posto che noi il Mes non lo attiveremo".
"Gualtieri è andato in Europa con il pieno mandato perché mi sono assunto la responsabilità… di non indebolire la posizione del nostro paese nei rapporti internazionali europei". Crimi ha aggiunto che non si poteva "mandare il ministro dell'Economia in Europa senza mandato, a dire unico Paese dell'Europa, fermiamo tutto, dopo che abbiamo gridato a gran voce, e ottenuto, che l'Europa affrontasse questa crisi sanitaria, economica e sociale come un corpo solo, mettendo in campo ogni risorsa e strumento disponibile".
Bisogna avere "metodo", la lettera anti-Mes dei parlamentari 5 Stelle è stata "divisiva": "con questo metodo diventa impossibile lavorare e diventa complicato governare". Così, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, capo delegazione del Movimento nel governo, durante l'. La lettera, ha incalzato il guardasigilli, "è stata un grave errore" perché "ha indebolito il Movimento davanti agli altri partiti alleati". "Rispetto la motivazione, ma non il metodo".
Sono presenti, tra gli altri, il capo politico Vito Crimi, la sottosegretaria agli Affari Europei Laura Agea, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
E ancora: il sottosegretario a Palazzo Chigi Riccardo Fraccaro, la viceministra dell'Economia Laura Castelli, il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa, la capo delegazione M5S al Parlamento Europeo Tiziana Beghin, il vicepresidente del Parlamento Ue Fabio Massimo Castaldo. Sono più di 150 le persone collegate, tra deputati e senatori.Original Article
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