Traffico di influenze illecite e ricettazione. Sono questi i reati ipotizzati dalla procura di Roma e dalla guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta su alcune commesse oltre un miliardo per l’acquisto di 801 milioni di mascherine dalla Cina. I fatti risalgono alla prima ondata della pandemia fine marzo, inizio aprile), quando il Paese era in ginocchio e le mascherine erano quasi introvabili. E su questo affare ci sarebbero state provvigioni per 72 milioni di euro ora al vaglio delle Fiamme Gialle.
Gli indagati sono quattro. Si tratta dell’ingegnere Andrea Vincenzo Tommasi, del giornalista Rain in aspettativa Mario Benotti, di Antonella Appulo e di Francesca Immacolata Chaouqui, già coinvolta nello scandalo Vatileaks.
L’indagine è partita per una segnalazione dell’Antiriciclaggio della Banca di Italia su guadagni sospetti di alcune società e oggi le Fiamme Gialle hanno eseguito una serie di perquisizioni e acquisizioni, anche negli uffici della Protezione Civile. Il Commissario Straordinario per l'Emergenza Domenico Arcuri è estraneo all'inchiesta. Anzi, secondo l'accusa gli indagati avrebbero, a sua insaputa, utilizzato il suo nome per ottenere una corsia privilegiata per ottenre provvigioni milionarie.
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